Se per ogni disco fosse necessario dare un semplice voto, allora per questo ultimo lavoro dei Soerba, il giudizio non potrebbe essere superiore al 5 e mezzo. Perché? Perché “1996 beside 2002” è un album che comunica poco, e che non ha grossi acuti. E’ un LP che contiene 4 brani inediti (fra cui “Un…
La Casa del Vento arriva a “Pane e Rose” dopo una lungo percorso di note e di impegno. Il gruppo, nato nel 1991, dopo aver calcato i palchi di tutta Italia, negli ultimi anni è approdato alla produzione discografica. “Pane e Rose” è il secondo lavoro della band. Questo nome è sembrato al gruppo particolarmente…
E’ bravo Marco Parente. E l’ultimo cd singolo lo conferma. “Davvero trasparente” è il brano che dà anche il titolo al mini compact dato alle stampe lo scorso 15 novembre. Un mini album che contiene (oltre al singolo) altre tre tracce che tutto sono fuorché un “riempitivo”. “Davvero trasparente” è una canzone delicata, eseguita con…
Un esordio convincente. Tradizionale e fuori dagli schemi al tempo stesso. “Scaccomatto” è il titolo del primo lavoro discografico di Andrea Ra, cantautore romano con un recente passato pieno zeppo di collaborazioni importanti (Giuliodorme, Max Gazzè e Francesco Zampaglione dei Tiromancino, tanto per fare qualche nome), collaborazioni che hanno inciso sullo stile dell’artista capitolino, senza…
Bellezza. Poesia. Parole abusate, ma non qui, non per questo disco. A tre anni da “Testa, dì cuore”, dopo essere sopravvissuto allo sfascio dell’ex C.P.I., Marco Parente torna e ci regala un’altra perla di rock d’autore stralunato, teatraleggiante ed intensissimo. Complice la mano saggia di Manuel Agnelli in cabina di regia, Marco smussa gli spigoli…
Perplessità: con questo stato d’animo mi ero avvicinato alla data di uscita di questo “Quello che non c’è”, quarto album in studio da quando gli Afterhours cantano in italiano. Perplessità dettate da vari fattori, prima di tutti la dipartita dal gruppo di Xabier Iriondo, da sempre l’anima più distorta della band, a seguire l’inclinazione pop…
E’ difficile, una volta terminati i 38 minuti del debutto di Cristina Donà, non rimanere a bocca aperta. Già fattasi notare con il terzo posto al Premio Ciampi e con una bellissima canzone per voce e piano all’interno di quel disco bizzarro che era “Matrilineare” del defunto C.P.I., questo esordio arriva a confermare promesse e…
Cosa fare di fronte a un’opera prima salutata come un piccolo gioiello da tutti quelli che l’hanno ascoltata? Come reagire di fronte alle attese? Cristina ha scelto di non stare al centro dell’attenzione e, dopo un tour lunghissimo, decide di rifugiarsi nel suo nido. Un posto dove ripararsi ad osservare indisturbata il mondo che scorre…
Primo paradosso: “Hai paura del buio?”, oggettivamente il più grande album rock italiano degli anni ’90 (insieme ai primi due album dei Marlene Kuntz e all’intero lavoro dei CSI), ebbe difficoltà inaudite a trovare una produzione. Alla fine gli Afterhours si affidarono alla Mescal. In un periodo di invidiabile vena compositiva – l’album è composto…
Arrivati al terzo album in italiano gli Afterhours continuano la loro lenta ma assidua trasformazione, accentuando ulteriormente gli episodi pop e diminuendo drasticamente le dissertazioni vicine al punk e al noise. Qui addirittura solo due brani si riallacciano a canzoni come “Germi” o “Dea”: la disperante e urlata “La verità che ricordavo”, dove tornano i…