• SOERBA, 1996 beside 2002 (Mescal, 2002)

    Se per ogni disco fosse necessario dare un semplice voto, allora per questo ultimo lavoro dei Soerba, il giudizio non potrebbe essere superiore al 5 e mezzo. Perché? Perché “1996 beside 2002” è un album che comunica poco, e che non ha grossi acuti. E’ un LP che contiene 4 brani inediti (fra cui “Un…

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  • CASA DEL VENTO, Pane e Rose (Mescal, 2002)

    La Casa del Vento arriva a “Pane e Rose” dopo una lungo percorso di note e di impegno. Il gruppo, nato nel 1991, dopo aver calcato i palchi di tutta Italia, negli ultimi anni è approdato alla produzione discografica. “Pane e Rose” è il secondo lavoro della band. Questo nome è sembrato al gruppo particolarmente…

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  • MARCO PARENTE, Davvero trasparente (CDS, Mescal, 2002)

    E’ bravo Marco Parente. E l’ultimo cd singolo lo conferma. “Davvero trasparente” è il brano che dà anche il titolo al mini compact dato alle stampe lo scorso 15 novembre. Un mini album che contiene (oltre al singolo) altre tre tracce che tutto sono fuorché un “riempitivo”. “Davvero trasparente” è una canzone delicata, eseguita con…

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  • ANDREA RA, Scaccomatto (Mescal, 2002)

    Un esordio convincente. Tradizionale e fuori dagli schemi al tempo stesso. “Scaccomatto” è il titolo del primo lavoro discografico di Andrea Ra, cantautore romano con un recente passato pieno zeppo di collaborazioni importanti (Giuliodorme, Max Gazzè e Francesco Zampaglione dei Tiromancino, tanto per fare qualche nome), collaborazioni che hanno inciso sullo stile dell’artista capitolino, senza…

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  • MARCO PARENTE, Trasparente (Mescal/Sony, 2002)

    Bellezza. Poesia. Parole abusate, ma non qui, non per questo disco. A tre anni da “Testa, dì cuore”, dopo essere sopravvissuto allo sfascio dell’ex C.P.I., Marco Parente torna e ci regala un’altra perla di rock d’autore stralunato, teatraleggiante ed intensissimo. Complice la mano saggia di Manuel Agnelli in cabina di regia, Marco smussa gli spigoli…

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  • AFTERHOURS, Quello che non c’è (Mescal, 2002)

    Perplessità: con questo stato d’animo mi ero avvicinato alla data di uscita di questo “Quello che non c’è”, quarto album in studio da quando gli Afterhours cantano in italiano. Perplessità dettate da vari fattori, prima di tutti la dipartita dal gruppo di Xabier Iriondo, da sempre l’anima più distorta della band, a seguire l’inclinazione pop…

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  • CRISTINA DONA’, Tregua (Mescal, 1997)

    E’ difficile, una volta terminati i 38 minuti del debutto di Cristina Donà, non rimanere a bocca aperta. Già fattasi notare con il terzo posto al Premio Ciampi e con una bellissima canzone per voce e piano all’interno di quel disco bizzarro che era “Matrilineare” del defunto C.P.I., questo esordio arriva a confermare promesse e…

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  • CRISTINA DONA’, Nido (Mescal, 1999)

    Cosa fare di fronte a un’opera prima salutata come un piccolo gioiello da tutti quelli che l’hanno ascoltata? Come reagire di fronte alle attese? Cristina ha scelto di non stare al centro dell’attenzione e, dopo un tour lunghissimo, decide di rifugiarsi nel suo nido. Un posto dove ripararsi ad osservare indisturbata il mondo che scorre…

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  • AFTERHOURS, Hai paura del buio? (Mescal, 1997)

    Primo paradosso: “Hai paura del buio?”, oggettivamente il più grande album rock italiano degli anni ’90 (insieme ai primi due album dei Marlene Kuntz e all’intero lavoro dei CSI), ebbe difficoltà inaudite a trovare una produzione. Alla fine gli Afterhours si affidarono alla Mescal. In un periodo di invidiabile vena compositiva – l’album è composto…

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  • AFTERHOURS, Non è per sempre (Mescal, 1999)

    Arrivati al terzo album in italiano gli Afterhours continuano la loro lenta ma assidua trasformazione, accentuando ulteriormente gli episodi pop e diminuendo drasticamente le dissertazioni vicine al punk e al noise. Qui addirittura solo due brani si riallacciano a canzoni come “Germi” o “Dea”: la disperante e urlata “La verità che ricordavo”, dove tornano i…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010