• Dio… ehm… Nick Cave e’ tornato

    “Push The Sky Away”, il 15esimo album di Nick Cave & The Bad Seeds, uscirà il 18 febbraio 2013, e d’estate ci farà il regalo di un concerto qui in Italia.

    Read More

  • Mick Harvey e il suo “libro dei morti”

    Mick Harvey presenterà con tre date in Italia il suo nuovo album “Sketches From The Book Of The Dead”.

    Read More

  • [Video] UNKLE, “Money And Run” (feat. Nick Cave)

    Per l’ep di cinque pezzi “Only The Lonely”, gli UNKLE (ovvero il progetto di James Lavelle) hanno collaborato con diversi vocalist. E anche con Mr. Nick Cave. Su Kalporz il video.

    Read More

  • Nick Cave & The Bad Seeds, Alcatraz (Milano) (28 maggio 2008)

    Il rito si manifesta con il tuonante basso di Casey che incalza una schiacciante rivisitazione della torbida “Night Of The Lotus Eaters”. Le due batterie pestano a dovere introducendo la rabbiosa interpretazione di Nick che si materializza sul palco sufficientemente elegante, ancora baffuto e con quello sguardo sempre, almeno all’apparenza, torvo e imbronciato. Così come…

    Read More

  • NICK CAVE, Dig, Lazarus, Dig!!! (Mute, 2008)

    Nella conferenza stampa in cui ha presentato il nuovo album (vedi speciale), o meglio avrebbe dovuto presentare il nuovo album vista l’innata propensione alla divagazione, Nick Cave ha ammesso che essere arrivato a cinquant’anni è stato solo un incidente di percorso. Spettro, quello dell’incidente di percorso, che almeno discograficamente non si è ancora materializzato in…

    Read More

  • NICK CAVE, Nocturama (Mute, 2003)

    A meno di due anni di distanza da “No More Shall We Part”, Nick Cave torna alla carica con un nuovo lavoro. La bilancia musicale non sembra essersi discostata da quella che è la direzione presa dal cantautore australiano da quando nel 1996 diede alle stampe “Murder Ballads”: ballate dolorose, dove l’angoscia rock, dark e…

    Read More

  • NICK CAVE, From Her To Eternity (Mute, 1984/1988)

    Trasferitosi a Londra dall’Australia con il suo gruppo (i Birthday Party) per sfruttare l’elettrizzante atmosfera londinese di fine anni ’70, deluso da ciò che vi ha trovato (“troppi gruppetti che pensano che citare opere letterarie significhi avere cultura”) e trasferitosi di conseguenza nella più vitale Berlino, Nick Cave fa la conoscenza con un nuovo tipo…

    Read More

  • Nick Cave, Arezzo Wave, 6 luglio 2001

    di Acid Rain Quarantamila persone ad un concerto di Nick Cave erano un evento inimmaginabile fino a qualche anno fa. Arezzo wave, venerdì 6 luglio, ha colmato questa lacuna. E il buon vecchio Nick ha ripagato le attese ed anche le curiosità di quanti si sono recati allo stadio aretino attirati più che altro dall’ingresso gratuito e…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010