• Paolo Benvegnù (+Inlimine), Calamita di Cavriago (RE), 17 aprile 2004

    Inutile mentire: aspettavo questo concerto con ansia, per quello che Paolo Benvegnù ha saputo regalare in passato, e per le bellezze che continua a dispensare. La serata è aperta dall’abatjour rock degli Inlimine: ritmi spezzati, chitarre sempre sul punto di aggredire, testi originali e l’insistita teatralità del cantante, che a lungo andare risulta un po’…

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  • Paolo Benvegnù e suoi “fragilissimi film”: l’intervista

    Finito un percorso magnifico (gli Scisma), c’è voluto molto tempo perché Paolo Benvegnù tornasse ad esporsi in prima persona. È tornato con un disco incantevole, “Piccoli fragilissimi film”, che ci consegna istantanee di un uomo che ha imparato a stare in equilibrio precario, e che non vuole rinunciare alla sua debolezza.Un disco sofferto, un autore che spiega la sua…

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  • PAOLO BENVEGNU’, Piccoli fragilissimi film (Santeria/ Stoutmusic/ Audioglobe, 2004)

    Dostoevskij scrive “L’idiota” parlando di una persona che ha sensibilità diverse, superiori. Un ipersensibile, come chi sa godere di gioie minime, come chi cerca l’imperfezione che rende vivi, e reali. Questo è Paolo Benvegnù, un’artista di sensibilità superiore: c’erano stati gli Scisma a dimostrarlo, e ora queste nuove canzoni lo testimoniano una volta di più,…

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  • PAOLO BENVEGNU’, Suggestionabili (CDS, Santeria / Stout Music / Audioglobe, 2003)

    Finalmente Paolo Benvegnù si riaffaccia al mondo della musica con una produzione solista; erano in molti ad aspettarlo, dopo la fine degli Scisma, uno dei nomi fondamentali del rock italiano degli anni ’90. Tra la fine della band-madre, nel 2000, e questo EP con tre tracce e un video “ipersensibilista” (ma che vorrà dire? Esagerazioni…

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  • Oltre gli Scisma: intervista a Paolo Benvegnù

    Non nascondo l’emozione di avere la possibilità di scambiare due parole, anche se via mail, con chi ha contribuito a creare uno dei progetti più belli del rock italiano: gli Scisma. Tre dischi belli ed importanti negli anni ’90, lo scioglimento, il ritorno improvviso e imminente (10 Maggio, al “Flog” di Firenze), con un ultimo concerto d’addio.”The…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010