• Set the controls, Storm

    [ di Monica Mazzoli ] Ci lascia Storm Thorgerson, il grafico autore delle copertine dei Pink Floyd.

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  • One of My Turns, a tribute to Pink Floyd

    Esce un album tributo ai quattro di Londra, prodotto da Mag-Music, ascoltabile e scaricabile liberamente.

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  • A Milano un’esposizione fotografica sui Pink Floyd

    Jill Furmanovsky e Storm Thorgerson sono gli artisti in mostra presso lo spazio “Photographia”: la mostra si intitola “Just Another Brick In The Wall”.

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  • L’addio a Syd Barrett Remember when you were young,You shone like the sun.Shine on you crazy diamond. di Raffaele Meale  Chissà se si ricordava, Syd Barrett, di quando era giovane, secco come un chiodo, con lo sguardo folle di chi forse non sa bene quello che sta facendo ma sicuramente sa perché lo sta facendo.…

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  • ROGER WATERS, Arena di Verona, 4 giugno 2006

    Eccoci all’Arena di Verona. Ha iniziato a suonare un gruppo tributo ai Pink Floyd particolarmente bravo. È partito con “In The Flesh” e i brividi sono saliti sulla pelle. Chi sono? Gli Eclipse, forse. Ma no, il bassista assomiglia in modo prepotente a Roger Waters, uguale uguale, e poi non gliela danno mica l’Arena agli…

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  • PINK FLOYD, The Division Bell (EMI, 1994)

    Nel 1994 i Pink Floyd tornano sul campo con un nuovo disco. Della formazione originaria sono rimasti in tre, Dave Gilmour che dopo l’abbandono di Waters è rimasto il leader indiscusso del gruppo, Nick Mason e Rick Wright, finalmente ritornato a pieno titolo a far parte del ‘nocciolo duro’ (latitava ed orbitava a distanza dai…

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  • PINK FLOYD, Delicate Sound Of Thunder (2CD, EMI, 1988)

    “Delicate Sound…” è la controparte dal vivo di “A Momentary Lapse Of Reason”: Gilmour e soci completano con un trionfale tour mondiale l’opera di restaurazione e aggiornamento del marchio Pink Floyd, portando sia i nuovi brani che alcuni classici davanti a decine di migliaia di spettatori che ai tempi di “The Dark Side Of The…

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  • PINK FLOYD, A Momentary Lapse Of Reason (EMI, 1987)

    Il contributo di David Gilmour nei Pink Floyd è sempre stato fondamentale, la sua chitarra un marchio di fabbrica giustamente adorato dai fans. Tuttavia il buon David, sornione e sorridente, è sempre stato l’antitesi del cupo Roger Waters: quest’ultimo era il responsabile dei feroci testi e “concept” che servivano da canovaccio per le evoluzioni strumentali…

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  • PINK FLOYD, The Final Cut (EMI, 1983)

    L’ultimo disco prima dell’esplosione decisiva dei dissidi interni ai Pink Floyd esce come seguito di “The Wall”, album nel quale tutto il gruppo – chi più chi meno – aveva dato un apporto senza il quale il risultato probabilmente non sarebbe stato altrettanto grandioso. Invece in “The Final Cut” a pesare è rimasto solo Roger…

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  • PINK FLOYD, The Wall (2LP, EMI, 1979)

    Difficile parlare di questo album. Si tratta indubbiamente di una pietra miliare, una sorta di fascio, in parte incoerente, di forza e crudeltà, vita e disperazione; un insieme complesso di rock e tematiche rock dalle mille sfaccettature. “The Wall” è il primo disco dei Pink Floyd di cui Roger Waters è il dittatore, grandioso cantautore…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010