• BBV no. 34: L’ÉPÉE, “Diabolique” (A Recordings, 2019)

    Aspettavo l’uscita di questo album da mesi: considero Anton Newcombe un genio musicale e amo i Brian Jonestown Massacre e mi piacciono pure i Liminanas, un gruppo che seguo sin dagli esordi e che ho visto dal vivo due-tre volte. Mi hanno sempre entusiasmato e sono sicuramente uno dei gruppi della scena neo-psichedelica europea più…

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 33

    Cinque dischi di musica psichedelica, cinque. THE KUNDALINI GENIE, “It’s All In Your Head” (Captain Bee Fart Records/Little Cloud Records, 2019) Dopo “Reverberation” e “You Are The Resurrection”, Robbie Wilson trova finalmente la formula vincente per il sound del suo progetto, The Kundalini Genie, e con “It’s All In Your Head” realizza un disco dal…

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  • Khana Bierbood, quando il Thai Beat spira verso Ovest

    Khana Bierbood, la band rivelazione thailandese al disco d’esordio e con in arrivo un tour europeo che tocca anche l’Italia.

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 16

      RYLEY WALKER, The Lillywhite Sessions (Dead Oceans, 2018) La Dave Matthews Band, conosciuta anche con la sigla di DMB, è una jam band statunitense, formata nel 1991 a Charlottesville, Virginia da Dave Matthews (voce e chitarra acustica), Leroi Moore (sassofono), Stefan Lessard (basso), Boyd Tinsley (violino elettrico), Carter Beauford (batteria), Peter Griesar (tastiere), che…

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  • I Bee Bee Sea ci preparano al Rome Psych Fest con una playlist esclusiva.

    I Bee Bee Sea ci regalano una playlist di warm up per il Rome Psych Fest.

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 15

    “Wanna grow up to be a debaser.” (Charles Thompson aka Black Francis) ALL THEM WITCHES, “ATW” (New West Records, 2018) L’ultimo album degli All Them Witches piacerà a quelli che si possono definire come “psiconauti” nel senso più classico, corpulenti capitani di vascelli interstellari e che guidano coraggiosamente a testa alta attraverso scariche cosmiche di…

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 11

    “A man writes because he is tormented, because he doubts. He needs to constantly prove to himself and the others that he’s worth something. And if I know for sure that I’m a genius? Why write then? What the hell for?” Andrej Arsen’evic Tarkovskij (1932-1986) OH SEES, “Smote Reverser” (Castle Face, 2018) Un nuovo disco…

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 10

    Crimen e altri nell’immancabile rubrica dedicata allo psych-rock.

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 9

    La libertà è il tema conduttore della nona puntata della nostra rubrica psichedelica.

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  • BRAINBLOODVOLUME No. 8

    Sette dischi di musica psichedelica per sette giorni della settimana: ecco il nuovo capitolo di BRAINBLOODVOLUME.

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010