• FRANK ZAPPA, Civilization Phaze III (Zappa/Rykodisc, 1994)

    Zappa è stato, nella sua trentennale opera, simbolo feticcio e substrato del pensiero critico sulla deriva artistica del secondo novecento. Racchiudere in un singolo album il senso di una carriera che ha proposto una quarantina di titoli solo prendendo in considerazione gli album ufficiali è pura follia, e me ne rendo perfettamente conto. Ciononostante prendere…

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  • LALI PUNA, Faking The Books (Morr Music / Wide, 2004)

    Poco tempo fa un giornalista chiese a Valerie Trebeljahr, cantante dei tedeschi Lali Puna, quale fosse la sua definizione di “pop”. Lei rispose con difficoltà, ma dando un’ottima chiave di lettura per la sua musica: “La base di partenza è la melodia, ma a noi piace scomporla aggiungendo qualcosa, disturbandola; ci piacerebbe che, dopo molti…

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  • DAVID PEEL, Have A Marijuana (Elektra, 1968)

    Il Lower East Side fu, per la New York degli anni ’60, l’Inferno e il Paradiso: per quelle vie si agitavano freaks, drogati, folli colti da allucinazioni mistiche, dissidenti politici. Tra questi residui di una società fagocitante trovarono sbocco naturale le ramificazioni della scena underground che era sorta ai piedi dell’avanguardia pop, spirito/Warhol e carne/Morrissey…

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  • BLONDE REDHEAD, “Misery Is A Butterfly” (4AD, 2004)

    Non c’è nulla di newyorchese in giro che risulti essere così poco newyorchese, non c’è nulla di pop che risulti essere così frastagliato, non c’è nulla di indie-rock che risulti essere così melodico.

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  • XIU XIU, Fabulous Muscles (Tomlab / Wide, 2004)

    Una delle principali ed annose querelle nate con il mestiere del critico è stata l’accusa – mai velata, mai sotterranea, sempre esposta e visibile – di affezionarsi a tal scrittore, tal musicista, tal regista da perdere la concezione primaria di critica e lasciarsi influenzare dal proprio sentimento. E di fronte a questo la “società” dei…

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  • CHEAP TRICK, In Color (Epic, 1977)

    Parlare del secondo album di questo gruppo di power-pop americano è molto rischioso, nel senso che si potrebbero usare iperboli probabilmente fuori luogo… I Cheap Trick sono sempre stati una band amata/odiata, proprio come il titolo completo del disco, “In color and in black & white”. Perfino il look del quartetto non faceva che accentuare…

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  • SPIRIT, Spirit (Columbia Sony, 1968)

    Senza dubbio tra le migliori bands americane di rock, gli Spirit si formano a Los Angeles nel 1967. I componenti portano in dote una grande etereogenità di stili: il batterista Ed Cassidy e il tastierista John Locke (che si proclama discendente dell’omonimo filosofo inglese…) possiedono un forte background jazz, mentre il vocalist Jay Ferguson ed…

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  • MARC AND THE MAMBAS, Torment & Toreros (Some Bizarre, 1983)

    Il Marc che compare come autore insieme ai suoi “Mambas” è Marc Almond, mente creativa di quei Soft Cell che proprio all’inizio degli anni ’80 propongono un raffinato synth-pop il cui apice verrà raggiunto in “Non Stop Erotic Cabaret”, trinato verso il successo dallo splendido singolo “Tainted Love”. L’avventura con i Mambas è dunque l’occasione…

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  • PAOLO BENVEGNU’, Piccoli fragilissimi film (Santeria/ Stoutmusic/ Audioglobe, 2004)

    Dostoevskij scrive “L’idiota” parlando di una persona che ha sensibilità diverse, superiori. Un ipersensibile, come chi sa godere di gioie minime, come chi cerca l’imperfezione che rende vivi, e reali. Questo è Paolo Benvegnù, un’artista di sensibilità superiore: c’erano stati gli Scisma a dimostrarlo, e ora queste nuove canzoni lo testimoniano una volta di più,…

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  • HUSKER DU, Zen Arcade (SST, 1984)

    La scena indipendente dei primi anni ’80 negli USA non può assolutamente prescindere da due nomi: i Sonic Youth di Thurston Moore e Kim Gordon e gli Husker Du. Quest’ultima band, composta da Bob Mould, Greg Norton e Grant Hart, irrompe sulla scena statunitense con una furia devastante e nel 1984 dà alle stampe il…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010