• MODERN LOVERS, The Modern Lovers (Rhino, 1976)

    “One, Two, Three, Four, Five, Six…Road, Road, Roadrunner”: la voce di Jonathan Richman dà il la a questo album rivoluzionario, padre putativo del punk. Lo so, leggendo lassù, vicino al titolo dell’album troverete la data 1976 e penserete “ma quale padre del punk, nel 1976 il punk era bello che nato”. Bè, chi mai potrebbe…

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  • BAUSTELLE, La moda del lento (BMG, 2003)

    Si apre su poche note aggraziate di un pianoforte, il secondo album dei toscani Baustelle, e da subito l’incanto del loro esordio si ripete: le voci di Francesco e Rachele si intrecciano, voluttuose e distaccate, e fluttuano su atmosfere deliziosamente retrò, le “mille mode chansonnier” già cantate ne “Il sussidiario illustrato della giovinezza” si allargano…

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  • CREAM, Wheels Of Fire (Polydor, 1968)

    Questo disco, pur continuando a pagare un tributo importante al blues, è tradizionalmente riconosciuto come uno dei capisaldi della cosiddetta musica psichedelica ed è forse il più completo, strutturato e curato dell’intera discografia del gruppo. Il primo lp, in studio, si compone di un pugno di splendide canzoni scritte da Jack Bruce in collaborazione ora…

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  • ELIO E LE STORIE TESE, Cicciput (BMG, 2003)

    Musica per divertimento? Intrattenimento allo stato puro? Vero, verissimo. E dove sta il problema? L’approccio alla canzone di Elio e i suoi degni compari è qualcosa di unico, in cui la surreale comicità dei testi è perfettamente in sintonia con una musica di gran livello compositivo ed esecutivo. “Cicciput” è l’ennesimo gioiello: una pozione magica…

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  • FAUST, Faust IV (Virgin, 1973)

    I Faust sono, insieme ai Can, ai Tangerine Dream e ai Kraftwerk, il gruppo di punta della scena rock formatasi in Germania nei primi anni ’70: sovrastato nelle vendite da generi musicali come il prog inglese e l’hard-rock americano, il cosiddetto kraut-rock deve i doverosi riconoscimenti postumi ad un libro scritto da Julian Cope e…

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  • ESTRA, A conficcarsi in carne d’amore (Mescal/Sony, 2003)

    Niente di meglio di un doppio live per riscattare la prova mediocre e non all’altezza offerta un paio d’anni fa con “Tunnel supermarket”: gli Estra si riconsegnano al loro pubblico al massimo della forma, con un ritratto potente ed elettrico di una delle migliori live band della nostra scena rock. Ventotto canzoni tiratissime, dove anche…

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  • GRATEFUL DEAD, Live/Dead (Warner Bros., 1969)

    I veri e propri tesori per gli appassionati dei Dead rappresentati dalle innumerevoli uscite postume di materiale registrato dal vivo nel corso della loro lunghissima e leggendaria carriera (e che hanno comunque prosciugato le tasche dei deadheads più accaniti, orfani di “Babbo Natale” Jerry Garcia), potrebbero potenzialmente intaccare la gloria di questo monumento alla musica?…

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  • LA CRUS, Ogni cosa che vedo (Wea, 2003)

    Il nuovo lavoro dei La Crus riafferma l’assoluto valore come autori dei musicisti milanesi, dopo il lavoro di interpretazione di brani altrui dell’ultimo “Crocevia”. Lo fa perché, a dispetto di qualche passo falso, contiene semplicemente alcune delle cose migliori mai comparse a firma La Crus, dimostrando come siano tra i pochi artisti a saper raccontare…

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  • SILVER APPLES, Silver Apples (Kapp, 1968)

    Difficile riuscire a trovare, nella storia della musica rock, un caso come quello dei Silver Apples, capaci di sfornare nel 1968 un album a dir poco rivoluzionario. L’esordio omonimo del duo newyorchese (Simeon alla voce e ai suoni e Dan Taylor agli strumenti percussivi) ha in sé, con dieci e più anni di anticipo la…

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  • DANIEL JOHNSTON, Fear Yourself (Gammon, 2003)

    “Fear Yourself” segna l’incontro fra due eccentrici personaggi del panorama musicale contemporaneo: Daniel Johnston e Mark Linkous. Il primo ci mette i testi e una scarna musica di accompagnamento, il secondo (noto ai più sotto il nome-band di Sparklehorse) cura gli arrangiamenti. Ma occorre partire da più lontano: Daniel Johnston è una figura unica, che…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010