• LE STELLE DI MARIO SCHIFANO, Dedicato a (BDS, 1967)

    Anche la musica italiana può fregiarsi di avere il suo “Velvet Underground and Nico”, ovvero l’album che, in piena esplosione pop-art, coniuga l’arte uditiva con quella visiva. Se Andy Warhol nella New York underground del 1965 porta alla ribalta Lou Reed e compagnia facendoli esibire nella sua factory durante la proiezioni dei suoi film muti…

    Read More

  • THE STOOGES, Fun House (Elektra, 1970)

    Se esiste nella storia del rock un disco veramente e totalmente “eccessivo” questo è “Fun House”, il secondo dei grandi Stooges. Si vorrà dunque, spero, perdonare il recensore per l’eccessiva aggettivazione che rischia di adoperare per tentare di descrivere questa musica. E’ un Iggy Pop che le cronache dell’epoca ci descrivono intossicato e sull’orlo della…

    Read More

  • BARTOK, Few Lazy Words (Santeria/ Ghost Records/ Audioglobe, 2003)

    Una volta John Lennon disse: “Avantgarde is French for shit”. Uhm. Vero, penso io: quante volte tentano di spacciare schifezze indicibili per arte? Poi, però, ti avvicini al digipack giallo che contiene questo disco, inserisci il CD nel lettore, e ti accorgi che John Lennon era sì un genio, ma non per questo era il…

    Read More

  • THE WHITE STRIPES, Elephant (XL Recordings, 2003)

    La critica più frequente rivolta ai White Stripes è che suonano come tanti altri gruppi che ripercorrono le radici della musica americana con impeto e irruenza. E se è vero che i due hanno nell’energia con cui interpretano i loro pezzi una qualità imprescindibile, la differenza tra loro e gli altri non la fanno solo…

    Read More

  • DAVID SYLVIAN, Brilliant Trees (Virgin, 1984)

    Fin dai tempi dei Japan, David Sylvian ha mostrato una prodigiosa capacità di crescita artistica. Basti pensare al “gap” esistente tra i confusi esordi glam-rock di “Adolescent sex” e la matura raffinatezza sfoggiata, solo pochi anni dopo, in album come “Tin drum” o il live “Oil on canvas”, passando per gemme come “Quiet life” e…

    Read More

  • MC5, Kick Out The Jams (Elektra, 1966)

    In un mondo musicale che sta osservando il proliferare dello stile di vita “mod” in Inghilterra, grazie all’esordio degli Who e alle sonorità crudeli dei Kinks che stanno contagiando anche un gruppo fino ad allora portavoce esclusivamente dei buoni sentimenti e dell’aspetto rassicurante come i Beatles, l’esordio in studio degli MC5 (MC sta per Motor…

    Read More

  • RAMONES, Ramones (Sire, 1976)

    “Hey Ho, Let’s Go!”, così attacca uno dei più celebri brani della storia del punk, “Blitzkrieg Bop”; e con lui parte anche l’avventura dei Ramones, quattro ragazzi newyorchesi che si danno lo stesso cognome per passare per fratelli e che hanno in testa un’idea musicale che riporta agli albori del r’n’r, con un occhio alla…

    Read More

  • CRISTINA DONA’, Dove sei tu (Mescal/Sony, 2003)

    “Ho riempito d’oro il giardino/ perché tu vedessi/ chiaramente dov’è il cammino/ e/ quanti sono i passi”: è così che Cristina Donà sussurra all’ascoltatore l’elegante invito ad entrare nel suo mondo, e a scoprire le sue nuove creature. Ammaliati, è impossibile resistere, ma il primo impatto con “Dove sei tu” disorienta, stordisce, quasi come se…

    Read More

  • PUBLIC IMAGE LTD., Metal Box (Virgin, 1979)

    Dietro il progetto musicale dei P.I.L. c’è la mente di John Lydon, meglio conosciuto come Johnny Rotten, istrionico cantante dei Sex Pistols: ma chiunque si aspetti di ascoltare il semplice punk che la band prodotta da Malcolm McLaren aveva venduto un po’ ovunque un paio di anni prima rimarrà deluso e scottato da questo “Metal…

    Read More

  • MINUTEMEN, Double Nickels On The Dime (SST, 1984)

    Se volete cercare di comprendere il significato del termine new wave, se volete riuscire a cogliere l’essenza di questa etica musicale nata sul finire degli anni ’70, se volete fare una panoramica sulla situazione musicale statunitense nei primi anni ’80, uscite di casa e rimediate “Double Nickels On The Dime”, capolavoro indiscusso dei Minutemen. Questo…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010