• ONEIDA, Each One Teach One (2CD, Jagjaguwar, 2002)

    Gli Oneida sono un quartetto di New York, e questo “Each One Teach One” è il loro quarto lavoro, diviso in due cd. Il primo cd è composto solo da due pezzi, “Sheets of Easter” e “Antibiotics”, per la durata totale di mezz’ora di musica; mezz’ora di grandissima musica. Due parole mormorate ed ecco partire…

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  • PAUL + PAULA, Fotografei Voce na Minha Rolleyflex (Fosbury, 2003)

    Come ci rivelano le note della Fosbury, Paul+Paula sono quattro ragazzi di Verbania che amano il portoghese, e per questo hanno deciso di chiamare il loro esordio col bizzarro titolo “Fotografei Voce na Minha Rolleyflex”, cantano in inglese e suonano canzoni sghembe. Nel senso che i brani non finiscono mai come ti aspetti e anche…

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  • YUPPIE FLU, Days Before The Day (Homesleep, 2003)

    Non c’è da stupirsi che “Days Before The Day” sia un disco così riuscito. Gli Yuppie Flu sono da tempo uno dei migliori gruppi indie italiani e che stessero vivendo un momento di grazia lo si era già intuito dalla bellissima versione di “Give It a Day” che avevano inciso per il tributo ai Pavement.…

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  • KRAFTWERK, Trans-Europe Express (Capitol, 1977)

    Oramai consacrati a livello internazionale grazie a due album come “Autobahn” e “Radio-Activity” – dove per la prima volta cantano in inglese -, sospesi in un limbo indistinto nel quale convivono senza problemi un’avanguardia sonora chiaramente debitrice delle sperimentazioni di John Cage, metallici rintocchi industriali e fruibili melodie techno-pop, i Kraftwerk mettono le mani su…

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  • CAT POWER, You Are Free (Matador, 2003)

    Il ritorno di Chan Marshall, in arte Cat Power, arriva cinque anni dopo “Moon Pix”, l’ultimo disco che conteneva canzoni scritte di suo pugno. In mezzo c’era stato “The Covers Record”, che come si intuisce dal il titolo conteneva le sue interpretazioni di brani firmati da Bob Dylan, Rolling Stones, Smog e tanti altri. C’era…

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  • KING CRIMSON, Discipline (EG, 1981)

    Sette anni dopo quello che sembrava essere stato l’ultimo atto della sua esistenza, nel 1981 il Re Cremisi di Robert Fripp torna in attività. E lo fa in maniera eclatante, proponendo una musica – manco a dirlo – nuova di zecca, che vede accentuata in modo impressionante la componente ritmica. Per certi versi, la direzione…

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  • BONNIE PRINCE BILLY, Master and Everyone (Domino, 2003)

    Il ritorno di Will Oldham porta ancora la firma di Bonnie Prince Billy, un appellativo a cui sembra essersi affezionato dopo aver via via abbandonato i vari Palace, Palace Brothers, Palace Music, oltre al proprio vero nome. Sulla copertina del nuovo capitolo di una discografia ormai corposa, campeggia il suo viso che, coperto da una…

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  • MASSIVE ATTACK, 100th Window (Virgin, 2003)

    Da una band che ha inventato un genere, e che è entrata nella storia della musica, ci si aspetta un capolavoro ad ogni passo: tali erano stati “Blue lines”, “Protection” ed il cupo “Mezzanine”, e va subito detto, a scanso di equivoci, che anche questo “100th window” è un disco straordinario. Cinque anni di silenzio,…

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  • JOHN CALE, Paris 1919 (Reprise, 1973)

    Sotto il nome Velvet Underground agirono, sicuramente, menti geniali, capaci di dimostrare la loro grandezza anche alla fine dell’esperienza comune. Se il lavoro solista di Lou Reed è arcinoto e acclamato un po’ ovunque (e album come “Transformer”, “Rock’n’roll Animal” e “New York” meritano in pieno questo plauso) e Nico sta vivendo una doverosa riscoperta…

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  • SUICIDE, Suicide (Red Star, 1977)

    L’esordio omonimo dei Suicide è forse, a tutt’oggi, il più sferzante pugno allo stomaco che la storia della musica ricordi. L’elettrizzante attacco di “Ghost Rider” ne esemplifica tutta la grandezza, un rockabilly elettronico ed estenuante cantato da un Elvis Presley spettrale, voce del passato che arriva a percuotere selvaggiamente il presente cercando di aprire gli…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010