• 90 DAY MEN, To Everybody (Southern Records, 2002)

    Non paghi di aver, in parte, ridefinito i canoni del post-punk di Chicago con lo splendido “[It (Is) It] Critical Band”, il quartetto di S. Louis dimostra d’avere ancora tanto da dire, dando alle stampe uno dei dischi più interessanti del 2002. “Critical Band” era un lavoro incentrato sulla potenza della chitarra angolare di Brian…

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  • LOU REED, The Raven (Warner Bros, 2003)

    Opera ultima del rocker ex-Velvet Underground, “The Raven” è una lunga e pretenziosa reinvenzione rock della vita e delle opere del poeta Edgar Allan Poe. Il disco, composto da 21 pezzi, è molto eterogeneo sia a livello stilistico (rock duro, ballate, readings, vera novità saliente del lavoro, piccoli intermezzi) e si avvale di numerosissime collaborazioni…

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  • THE LIBERTINES, Up The Bracket (Rough Trade, 2002)

    Se “Up The Bracket” è stato uno dei debutti più chiacchierati dello scorso anno, lo si deve principalmente all’esuberanza con cui è stato suonato. I Libertines sembrano avere una marcia in più rispetto alla stragrande maggioranza dei gruppi inglesi di questi anni. Per confezionare questo loro esordio hanno convocato Mick Jones, uno che di suoni…

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  • NICO, Desertshore (Reprise, 1970)

    Nico è il nome d’arte dietro il quale si cela il volto di Christa Paffgen, tedesca di nascita, francese d’adozione (a Parigi fa la modella nei primi anni ’60) e improvvisamente catapultata in America alla corte del re dei sotterranei, Andy Warhol, che prima la erge a musa ispiratrice per le sue opere di cinema…

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  • THE FLAMING LIPS, The Day They Shot a Hole in the Jesus Egg (Restless Records, 2002)

    Sul finire degli anni ’80 Wayne Coyne e Micheal Ivins rimangono soli a portare avanti i Flaming Lips e il destino, sotto forma di una conversazione sulla musica di Neil Young, li fa incappare in Jonathan Donahue. L’uomo che qualche anno dopo fonderà i Mercury Rev, si unisce ai due e a Nathan Roberts completando…

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  • BRIAN ENO, Another Green World (Island, 1975)

    Brian Eno chi? In qualche modo il fatto di aver messo lo zampino nei progetti musicali più audacemente innovativi degli anni settanta ed ottanta (enigma U2 a parte) lo ha in effetti reso noto ai più maggiormente per l’attività di produttore e di inesauribile scopritore di talenti, col rischio, nella peggiore delle ipotesi, di passare…

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  • THE INCREDIBLE STRING BAND, The Hangman’s Beautiful Daughter (Elektra, 1968)

    Se si vuole ricercare il disco manifesto del breve e magico periodo del folk psichedelico britannico, non si può fare a meno di imbattersi in questo duo geniale. Dietro il nome Incredible String Band si muovevano infatti le personalità eccentriche e stralunate di Robin Williamson e Mike Heron – in principio la band era un…

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  • CARMEN CONSOLI, L’eccezione (Universal, 2002)

    Di fronte agli universali cori di lodi riservati al quinto disco in studio di Carmen Consoli, “L’eccezione”, si sarebbe quasi tentati di parlarne male, rispolverando un certo gusto da alternativo intransigente per lo sparare a zero su un’artista di successo; il problema è che, davanti a queste dodici canzoni, trovare un appiglio per qualche critica…

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  • VALENTINA DORME, Capelli rame (Fosbury Records, 2002)

    Una fotografia. Un’immagine fuori fuoco, ma di intensità straziante. Guardarla riporta alla mente storie, brandelli di vita che continuano a far male: una malinconia rabbiosa che non accenna a placarsi, i rimpianti per tutto ciò che avrebbe potuto essere. Ascoltare “Capelli rame”, primo disco ufficiale dei Valentina Dorme dopo dieci anni di album autoprodotti venduti…

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  • JEFFERSON AIRPLANE, Surrealistic Pillow (RCA, 1967)

    Per cercare di comprendere appieno l’importanza storica e il valore musicale di questo immenso capolavoro del rock psichedelico mi affiderò alla descrizione che uno strafatto Hunter S. Thompson fa di “White Rabbit” nel suo oramai celebre “Paura e disgusto a Las Vegas”. Il suo avvocato è disteso, con la mente completamente assente, nella vasca da…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010