• VALENTINA GRAVILI, Alle ragazze nulla accade a caso (Storie di Note, 2001)

    Esordire a 19 anni è senz’altro atipico, almeno da noi; se poi il debutto discografico vince il prestigioso Premio Ciampi, e se la critica saluta Valentina come un nome in grado di affiancare degnamente Carmen Consoli e Cristina Donà nel panorama del nostro rock al femminile, l’ascolto si impone. Un talento brillante ed eclettico, quello…

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  • PETER GABRIEL, Up (Virgin/Real World, 2002)

    È stato scritto che “Up” non è un brutto disco, ma che risente quasi di un eccesso di cura: troppo ‘pensato’, insomma. Posto che i ritmi di creazione sono affare personale e regno incontrastato della relatività (e della insindacabilità), ciò che invece colpisce di “Up” – così come di “Ovo” – è la persistenza, nella…

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  • SUPERGRASS, Life On Other Planets (EMI, 2002)

    Molti non si saranno nemmeno accorti della loro assenza, e tanti di più non sapranno nemmeno chi sono. Eppure la nuova ondata rock di grupponi e gruppetti neo brit-pop dal destino ancora incerto, un piccolo “grazie” lo devono spendere per i Supergrass, che con il loro rock spensierato ma non stupido, melodico ma non banale,…

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  • GORAN BREGOVIC, Tales & Songs from Weddings & Funerals (Universal, 2002)

    Raggiunta ormai la celebrità internazionale, grazie soprattutto alle splendide colonne sonore scritte per i film di Emir Kusturica (la sua “Kalashnikov” continua ad essere a distanza di anni un hit di travolgente ed epilettico furore), Goran Bregovic torna alla carica con un nuovo lavoro. E si diverte a mescolare le carte fin dal titolo, “Tales…

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  • FRANCESCO GUCCINI, Radici (EMI, 1972)

    E’ il 1972 quando il cantautore emiliano Francesco Guccini esce con uno dei suoi lavori discografici meglio riusciti e meglio apprezzati dal suo pubblico. La vena poetica dell’artista si esprime qui ad uno dei massimi livelli. Se vogliamo “Radici” è definibile come un concept-album perché esamina molte situazioni prendendo come punto di partenza il tema…

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  • BRUCE SPRINGSTEEN, Nebraska (Columbia, 1982)

    Nel 1982 Bruce Springsteen aveva già lasciato un segno nella storia del rock. “Born To Run” era il suo capolavoro, accompagnato anche dal successo commerciale. Il nuovo lavoro del Boss, però, si stacca decisamente dal suono potente e ricco dei dischi precedenti. Niente E-Street Band, niente sax, niente chitarre portentose. Solo lui, una chitarra acustica…

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  • COLDPLAY, A Rush Of Blood To The Head (EMI, 2002)

    Erano in molti a darli ormai per spacciati. Il classico gruppetto che imbocca per sbaglio le pericolose e ultraveloci autostrade del rock, per poi uscirne ammaccati al casello successivo. E invece non è stato così. I Coldplay a tre anni di distanza dal pluridecorato “Parachutes” tornano con “A Rush of Blood to the Head”, un…

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  • ROGER WATERS, Amused To Death (Columbia/Sony, 1992)

    E’ in un clima di disprezzo verso gli ingrati ex-compagni dei Pink Floyd, “rei” di aver voluto continuare l’avventura anche dopo il suo abbandono e di aver sfruttato il nome reso grande soprattutto da lui per farne un giocattolone commerciale, che prende forma “Amused to Death”, un concept-album in cui abbondano rumori ambientali, pessimismo sociale…

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  • MUM, Finally We Are No One (Fat Cat Records, 2002)

    I Múm provengono dall’Islanda, un luogo diventato da qualche tempo fonte di musica nuova e inattesa, come testimoniato dallo sbalorditivo esordio dei Sigur Ros. Sono in quattro, due ragazzi più le due gemelle Valtysdóttir, che magari avrete notato sulla copertina di “Fold Your Hand Child, You Walk Like a Peasant” di Belle and Sebastian. In…

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  • BRAINIAC, Hissing Prigs in Static Couture (Touch and Go, 1996)

    I Brainiac sono una delle avventure rock più affascinanti e sorprendenti degli anni ’90, e al contempo una della più sconosciute. La loro storia, durata dal 1992 al 1997, attraversa come una meteora il fertile scenario del rock indipendente statunitense. Venuti alla luce nel momento di massimo fulgore del cosiddetto “grunge” (termine abusato e divenuto…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010