• SONIC YOUTH, Murray Street (Geffen, 2002)

    A dimostrazione dell’incredibile vitalità dei Sonic Youth esce, a soli due anni di distanza da “N.Y. Ghosts & Flowers”, il nuovo album del gruppo newyorchese. La band, che si presenta con la conferma dell’integrazione nell’organico di Jim O’Rourke, appare veramente in buona forma. Come d’abitudine il prodotto esce per la Geffen (utilizzata per i lavori…

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  • PJ HARVEY, “Dry” (Too Pure, 1992)

    Il debutto di Polly Jean ruota intorno al corpo, alla sua inadeguatezza ma anche alla sua sensualità acerba.

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  • SIOUXSIE AND THE BANSHEES, Kaleidoscope (Polygram, 1980)

    Elemento fondamentale della new wave anglosassone, Siouxsie intraprende la via del dark melodico, trovando come compagno di strada Robert Smith, mente geniale dei Cure che faranno di questo genere il loro marco di fabbrica. La voce di Siouxsie, che paradossalmente ricorda molto da vicino quella di Smith, insieme al bell’intreccio di chitarra, basso, batteria e…

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  • BREEDERS, Title TK (4AD, 2002)

    Le sorelle Kim e Kelley Deal hanno impiegato un tempo considerevole per dare il seguito all’ultimo lavoro delle Breeders, “The Last Splash”, datato addirittura 1993. Nove anni, un’eternità nel mondo della musica popolare, passati a tenere insieme un gruppo che ha rischiato di non esistere più e a risolvere i problemi con le droghe di…

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  • JONI MITCHELL, Blue (Reprise, 1971)

    Un colore, solo un colore: nessuna dichiarazione d’intenti, nessun indizio o suggerimento, soltanto quel colore blu intenso della copertina, in cui affondano i lineamenti spigolosi ed indefinitamente esotici della donna Joni. Un colore che misteriosamente ha la qualità e la sostanza della malinconia, la forma dell’anima quando si richiude su se stessa, per contemplarsi. “Blue”…

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  • THE REPLACEMENTS, Let It Be (Twin Tone, 1984)

    Senza girarci troppo intorno, quello che rende i Replacements eccitanti come pochi altri gruppi della loro generazione è che trasmettono alla perfezione la sensazione di essere giovane e avere ancora tutto da buttare via. E infatti nei loro dischi sembra essere concentrato tutto quel mondo di illusioni, sbronze e sogni che sono poi l’essenza del…

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  • WILCO, Yankee Hotel Foxtrot (Nonesuch, 2002)

    Il rischio che si corre con il nuovo disco dei Wilco è prestare troppa attenzione al rumore che ne ha anticipato la pubblicazione più che alla musica che contiene. Del resto è innegabile che “Yankee Hotel Foxtrot” porti i segni inconfondibili del disco di culto: il rifiuto da parte della Sire di pubblicarlo perché considerato…

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  • JETHRO TULL, Aqualung (Chrisalis, 1971)

    Nell’anno di opere quali “Nursery Crime” dei Genesis, “In The Land of Grey and Pink” dei Caravan, “Pawn Hearts” dei Van der Graaf Generator e altre – dunque in tempi di pieno fermento progressivo – i Tull offrono il loro contributo forse più riuscito, certamente il più equilibrato. Il quale, a detta dello stesso Anderson,…

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  • GOOD MORNING BOY, Good Morning Boy (Urtovox, 2002)

    Anche l’Italia ha il suo musicista tuttofare. Come accade con gli Sparklehorse di Mark Linkous o gli Smog di Bill Callahan e tutti quei gruppi composti in realtà da una sola persona, Good Morning Boy non è nient’altro che il nome dietro a cui si cela Marco Iacampo, che qui suona, canta e compone praticamente…

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  • ELECTRIC SOFT PARADE, Holes In the Wall (DB Records, 2002)

    Ennesima nuova proposta dalla Perfida Albione, sempre alla spasmodica ricerca della Big Thing che possa rimpiazzare vecchie glorie come Beatles e Stones, glorie meno gloriose ma invecchiate precocemente come gli Oasis, gruppi esaltati al loro primo album e già in odore di scioglimento (un nome tra tutti, Coldplay). Il nucleo degli Electric Soft Parade è…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010