• NOTWIST, Neon Golden (Virgin/City Slang, 2002)

    Pur essendo attivi da una decina di anni, i Notwist hanno all’attivo più collaborazioni che dischi. L’ultima di una lunga serie è quella intrapresa da Markus Acher, cantante e autore di quasi tutte le liriche di questo album, nei sorprendenti Lali Puna. Tuttavia alla carenza di materiale i Notwist sopperiscono con dischi eccellenti. Come questo”Neon…

    Read More

  • JOHN COLTRANE, The Paris Concert (Fantasy/Original Jazz Classics, 1962/1993)

    Uno dei quartetti più solidi e affiatati della storia del jazz, l’inarrivabile talento di un sassofonista del calibro di Johan Coltrane e, su tutto, lo spirito della musica bebop, frontiera del jazz dal dopoguerra agli anni ’60. Ecco gli ingredienti che fanno di questo concerto un vero evento. Dopo avere suonato nelle fila di gruppi…

    Read More

  • PINK FLOYD, The Piper At The Gates Of Dawn (EMI, 1967)

    Nasce a Londra nel 1965 la storia dei Pink Floyd, forse il gruppo che meglio di chiunque altro ha saputo incarnare l’anima utopista e il volo pindarico degli anni ’60, e il riflusso angoscioso e cupo degli anni ’70. Nasce a Londra per mano di un folle genio: Syd Barrett. “The Piper at the Gates…

    Read More

  • PRIMUS, Sailing The Seas Of Cheese (Interscope, 1991)

    Che i Primus siano il gruppo più assurdo in circolazione dalla morte del genio di Frank Zappa, non c’è dubbio alcuno. Capaci di mescolare nel loro calderone musicale lo stesso Zappa, i Red Hot Chili Peppers, i Pere Ubu e i Devo, Les Claypool (voce, basso e clarinetto), Larry Lalonde (Chitarra e banjo) e Tim…

    Read More

  • BUILT TO SPILL, Ancient Melodies Of The Future (Warner, 2001)

    Il destino può essere davvero stravagante. I Built to spill sono da tempo uno dei migliori gruppi che possiate avere la fortuna di ascoltare, all’altezza di Pavement, Modest Mouse e Grandaddy per intendersi. Il loro precedente lavoro in studio, “Keep It Like A Secret”, è uno di quei dischi di cui è impossibile non innamorarsi.…

    Read More

  • NOIR DESIR, Des Visages Des Figures (Barclay, 2001)

    Non c’è che dire: un album eccellente, pieno di grande musica e di parole dure, sferzanti, politicamente scorrette, capace di contenere almeno quattro capolavori ed una traccia finale epocale nella sua lunghezza, quasi 24 minuti di pura tensione emotiva, un coraggioso ritorno alla canzone fluviale e free form, quarto lato di un quadrato psichedelico composto…

    Read More

  • BOB DYLAN, Bringing It All Back Home (Columbia, 1965)

    Nel momento di maggior fulgore della sua creatività, ormai già simbolo di una generazione in lotta, dei fratelli maggiori di quei ragazzi che solo tre anni dopo metteranno a ferro e fuoco il quartiere latino a Parigi, Bob Dylan elabora e porta a termine quello che forse può essere considerato il suo capolavoro – insieme…

    Read More

  • GRANT-LEE PHILLIPS, “Mobilize” (Zoe/Rounder, 2001)

    La sorte sembrava aver voltato le spalle a Grant Lee Phillips. Sciolti i Grant Lee Buffalo, detto per inciso uno dei gruppi più sottovalutati degli anni novanta, si è trovato senza un casa discografica disposta ad appoggiarlo e, in generale, senza particolari attenzioni da parte del mondo musicale. Chissà che questa non si sia rivelata…

    Read More

  • MIRO, La Voix Du Vaurien (Sony, 2001)

    Tra le piacevolezze che la scena transalpina sta riservando negli ultimi anni, ecco inserirsi l’opera prima di Miro, il quale si merita la chance con una grande major come la Sony grazie ad una lunga gavetta fatta di piccoli locali e di stazioni del metrò parigino. Nato nel ’68 ad Amsterdam da mamma italiana, babbo…

    Read More

  • NIRVANA, Nevermind (Geffen, 1991)

    Sì, volenti o nolenti, probabilmente siamo davanti all’album più importante degli ultimi quindici anni per quanto riguarda la diffusione (e la commercializzazione) del rock. Kurt Cobain (voce e chitarra), Chris Novoselic (basso) e Dave Grohl (batteria), sono sconosciuti al grande pubblico – al loro attivo solo un altro album, “Bleech”, uscito per la Sub Pop…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010