• SIMIAN, Chemistry Is What We Are (Source, 2001)

    Tra le copertine più inquietanti degli ultimi anni, non esiterei ad inserire questo muso di pecora trapiantato in un corpo di San Bernardo, quasi una premonizione di un futuro che è già presente in molti laboratori scientifici. L’inquietudine aumenta scorrendo il libretto interno, con i suoi ulteriori bizzarri incroci animali ed una foto dei quattro…

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  • JANE’S ADDICTION, Nothing’s Shocking (Warner Bros, 1988)

    Niente di scioccante, suggerisce goliardicamente il titolo dell’album. E la copertina, tanto per confermare, mostra due gemelle siamesi nude, sedute su un dondolo con la testa in fiamme. Dopo l’esordio live dell’anno precedente i Jane’s Addiction di Perry Farrell danno alla luce il primo album in studio. L’inizio di “Up the Beach” dà subito le…

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  • SILVER JEWS, Brigth Flight (Domino/Drag City, 2001)

    David Berman è un autore del tutto speciale. Uno che se ne esce con un disco capace di stenderti e che poi sparisce per un paio di anni senza dare notizie. David Berman è un tipo fatto così. Ha frequentato l’università insieme a Stephen Malkmus, ma, in tutta sincerità, non ha niente da invidiare al…

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  • C.S.I., Linea Gotica (Black Out, 1996)

    Corre l’anno 1996. Riuniti in un casolare della Val d’Orcia, i CSI realizzano il loro capolavoro, “Linea gotica”. Già le miniature in copertina ne rivelano i contenuti: non è un disco facile, con la tematica della guerra in primissimo piano. Sono gli anni del conflitto nei Balcani, atroce dimostrazione di come l’umanità possa dare il…

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  • FABRIZIO DE ANDRE’, La Buona Novella (Ricordi, 1970)

    Può un ateo permettersi di parlare della vita del Cristo, dalla sua venuta al mondo alla sua fine sulla croce? Per quanto concerne la musica italiana la risposta non può essere che affermativa. Nel 1970, nel pieno della contestazione studentesca e operaia, nel pieno del fermento politico, della lotta di classe, l’artista più controcorrente, il…

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  • JIM O’ROURKE, Insignificance (Drag City, 2001)

    Considerato il guru dell’area di Chicago, fondatore e padre spirituale del cosiddetto “post-rock”, movimento sorto all’inizio degli anni ’90 e che ha potuto contare su gruppi come Tortoise, Chicago 2018, Gastr del Sol (il gruppo di Jim O’Rourke), The Sea and Cake, Isotope 217 – in Italia si è assistito all’avvicinamento a queste sonorità con…

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  • CCCP – FEDELI ALLA LINEA, Compagni, cittadini, fratelli, partigiani/Ortodossia II (Attack Punk, 1984/ Virgin, 1988)

    Formatisi alla fine degli anni ’70 sull’onda del punk inglese e cresciuti nel fervido clima berlinese dell’epoca, ideatori di un punk non anarchico ma “filosovietico” (il nome del gruppo è la trasposizione in cirillico della sigla “U.R.S.S.”, come ricorda anche in “Un Week-end postmoderno” il compianto Pier Vittorio Tondelli), i CCCP – Fedeli alla linea…

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  • FRANCESCO DE GREGORI, Francesco De Gregori (RCA, 1974)

    Con la sua opera seconda, ad appena ventitré anni, Francesco De Gregori tocca una delle sue massime punte d’ispirazione. Deluso dall’insuccesso del pur ottimo “Alice non lo sa” – che comprendeva, tra le altre, perle come “Alice”, “Buonanotte fratello”, “Le strade di lei” e “Irene” – il giovane cantautore romano si dedica ad un materiale…

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  • LEONARD COHEN, Songs Of Leonard Cohen (Columbia, 1968)

    Leonard Cohen è uno scrittore canadese, apprezzato per la delicatezza del suo tocco e per la capacità di rivoluzionare l’inglese, quando esordisce sulla ribalta musicale con quest’album composto da semplici e scarne ballate d’amore. Ed entra subito nel mito. Pur avvicinandosi al folk tanto di moda all’epoca grazie a gente del calibro di Bob Dylan,…

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  • NICK CAVE, From Her To Eternity (Mute, 1984/1988)

    Trasferitosi a Londra dall’Australia con il suo gruppo (i Birthday Party) per sfruttare l’elettrizzante atmosfera londinese di fine anni ’70, deluso da ciò che vi ha trovato (“troppi gruppetti che pensano che citare opere letterarie significhi avere cultura”) e trasferitosi di conseguenza nella più vitale Berlino, Nick Cave fa la conoscenza con un nuovo tipo…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010