• NICK CAVE AND THE BAD SEEDS, Murder Ballads (Mute, 1996)

    “Murder Ballads” è probabilmente il concept album più originale mai composto: se l’idea di concept album spesso è stata sfruttata per raccontare la storia di un personaggio (“Tommy” degli Who, “The Wall” dei Pink Floyd, “La buona novella” di Fabrizio De Andrè) la rilettura che ne dà Nick Cave – al suo ottavo lavoro solista…

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  • KATE BUSH, The Kick Inside (EMI, 1978)

    La storia del rock è costellata di ragazze cattive che scappano di casa, riot grrrrls che tracannano birra peggio di ultrà, bitches isteriche che dicono un sacco di parolacce. Una categoria è poco rappresentata: quella delle Alici, non in scatola, ma quella delle ragazzine sempre vestite a festa, un po’ petulanti, che vogliono tutta l’attenzione…

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  • JEFF BUCKLEY, Grace (Columbia, 1994)

    Se il precedente “Live at Sin-è” aveva fatto intravedere tra le sue quattro tracce il talento del cantante californiano, la prima prova sulla lunga distanza chiarisce definitivamente il grande spessore artistico di Jeff Buckley, il figlio del grande Tim. Purtroppo resterà l’unica: Jeff condividerà con il suo illustre genitore una fine prematura e balorda, che…

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  • THE BYRDS, Younger Than Yesterday (Columbia, 1967/1996)

    In una discografia così livellata verso l’alto come quella del gruppo americano, è assai difficoltoso stilare classifiche di merito tra un album e l’altro. Senza dubbio, “Younger than yesterday” fotografa uno dei punti più alti della loro illustrissima carriera. Pur avendo perso cammin facendo il carisma di Gene Clark ed attraversando un periodo di tremende…

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  • FRANCO BATTIATO, La Voce Del Padrone (EMI, 1981)

    Dopo gli esordi sperimentali – musica d’avanguardia, elettronica e canzonette miscelate insieme – Battiato si avvicina sempre di più ad una forma canzone classica, sia con “L’era del cinghiale bianco” che con il successivo “Patriots”. Ma è con “La voce del padrone” che raggiunge la consacrazione nazionale, risultando il primo disco italiano a superare il…

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  • CRW presents VERONIKA, Preciuos Life (12”, Media/Warner Bros, 2001)

    Crw è un nome oramai discretamente presente tra le produzioni italiane di spicco del panorama trance, grazie anche ai nomi di Bortolotti (deus ex machina della prestigiosa Media Records) e Picotto (vera superstar europea nonché tra i 10 top DJs in the world nel 2001), produttori della “crew” che comprende anche l’autrice e cantante Veronica…

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  • JOY DIVISION, Unknown Pleasures (Factory, 1979)

    Se c’è qualcosa che può essere preso a paradigma della purezza del dark, senza dubbio questo qualcosa è l’esordio dei Joy Division. Con il termine dark non ancora entrato nel gergo comune – si parla ancora di post-punk – e dopo aver cambiato nome (in precedenza il gruppo si chiamava Warsaw) i Joy Division irrompono…

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  • MOTORPSYCHO, Phanerothyme (Stickman Records, 2001)

    Gli avi vichinghi dei Motorpsycho sono diventati famosi per essere stati dei grandi viaggiatori e degli altrettanto grandi e temuti saccheggiatori. Pare proprio che i nostri contemporanei ragazzi di Trondheim (Norvegia) abbiano mutuato tali caratteristiche, adattandole ovviamente ad un mondo più civilizzato (almeno in apparenza). Viaggiatori dunque, perché sempre in tour, ovunque. E col tempo,…

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  • DREAM SYNDICATE, The Days Of Wine And Roses (Rhino, 1982/2001)

    Esiste una lunga serie di esordi che hanno segnato la storia della musica negli ultimi quarant’anni che parte dai Velvet Underground del celebre disco con la banana e dagli Stooges per arrivare fino ai Pavement di “Slanted and Enchanted”. “The days of wine and roses”, l’esordio dei Dream Syndicate, ha tutte le carte in regola…

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  • EINSTURZENDE NEUBAUTEN, Silence Is Sexy (2CD, Mute, 2000)

    Gruppo fondamentale della nuova onda tedesca di inizio anni ’80, figli al contempo dei Kraftwerk, di Kurt Weill e del dark e padri della musica industriale (a loro si ispireranno Sonic Youth, Marlene Kuntz), ensemble di ingegni fra i più disparati (Blixa Bargeld fa parte dei Bad Seeds di Nick Cave) gli Einsturzende Neubauten ritornano…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010