• ED HARCOURT, Here Be Monsters (Heavenly, 2001)

    I sei brani contenuti nel mini CD di esordio (“Maplewood”) avevano scosso non poco una buona parte della critica musicale, sempre impegnata nella ricerca della Next Big Thing. Il suono quasi amatoriale di quelle tracce non impediva loro di brillare di luce propria, anzi, in qualche modo questa rugginosità forniva ancora più fascino al contesto.…

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  • SOUNDGARDEN, “Superunknown” (A&M Records, 1994)

    Prima dell’esplosione di “Superunknown” “Badmotorfinger” aveva proiettato i Soundgarden, tra i grandi gruppi dei 90’s, tanto da accompagnare in tour i Guns n’ Roses (ricordate lo Stadio delle Alpi?). Nessuno però si aspettava un capolavoro come “Superunknown”, uno dei migliori album di hard-rock moderno. Partendo dai padri fondatori (Black Sabbath e Led Zeppelin su tutti),…

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  • MARK LANEGAN, “Field Songs” (Sub Pop, 2001)

    Da qualche anno l’ex voce degli Screaming Trees regala, a chi ancora vuole o cerca emozioni profonde nella semplicità di una chitarra ed in una atmosfera quantomai asciutta, ottime prove delle sue capacità compositive, ormai abbinate ad una voce che non ha nulla da invidiare a personaggi ben più famosi come, citando qua e là,…

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  • STING, The Dream Of The Blue Turtles (Universal, 1985)

    L’esordio solista dell’ex bassista dei Police si rivela lontano anni luce da tutte le cose fatte insieme ai vecchi compagni d’avventura; l’album è infatti immerso in una generale atmosfera jazzata, leggera e godibile, la quale sembra recuperare vecchie passioni dell’artista mai sopite (il primo gruppo di Sting, i Last Exit, era proprio una jazz band).…

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  • FABRIZIO DE ANDRE’, Volume I (Ricordi, 1968)

    Il primo album di De Andrè è già un classico. Non un granchè, intendiamoci, lo sforzo creativo. “Volume 1” raccoglie un po’ di singoli degli anni ’60, i successi. In effetti, prepara il terreno. Saggia il pubblico. Siamo in aria di rivoluzione, la rivoluzione cantautorale genovese. Che con “Volume 1” ha già trovato il suo…

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  • EDIE BRICKELL & NEW BOHEMIANS, Shooting Rubberbands At The Stars (Uni/Geffen, 1988)

    Il primo imperdibile disco evergreen di Edie Brickell. Voce sognante, dolce e grintosa. Musica da vacanza, da viaggio su strada o mentale, l’importante è rilassarsi ma non adagiarsi! Rock-pop chitarristico perfettamente equilibrato, una band eccellente e decisa, un pugno di canzoni senza riempitivi (tra cui spiccano le famose “Circle” e “What I Am”, ma sono…

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  • LED ZEPPELIN, Led Zeppelin II (Atlantic, 1969)

    Che cos’è un riff? È quel piccolo oggetto fatto di musica, sempre in bilico tra l’insignificanza e la genialità. Il secondo disco dei Led Zeppelin apre con un riff, un semplicissimo riff composto da tre sole note, dietro le quali, però, si prepara una intera nuova generazione. La chitarra volgare, metallica, oppressiva di Jimmy Page…

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  • AEROSMITH, Toys In The Attic (CBS, 1975)

    Una abbondante dose di hard rock zeppeliniano, mescolata ad un generoso bicchiere di blues, un po’ di polvere di Pietre Rotolanti e una bella spolverata di funky alla James Brown, il tutto frullato a massima velocità: ecco a voi la ricetta esplosiva con cui gli Aerosmith furoreggiarono negli anni ’70. Del resto proprio le molteplici…

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  • TINDERSTICKS, Can Our Love… (Beggars Banquet, 2001)

    Bisogna ammettere che la carriera dei Tindersticks sembrava segnata, destinata verso un inevitabile declino, con il gruppo prigioniero di un cliché da cui non si vedeva via di fuga. Questa era l’impressione che si ricavava ascoltando l’ultimo “Simple Pleasure”, in cui il suono noir e le ballate fumose, sembravano ormai un puro esercizio di stile.…

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  • SPARKLEHORSE, It’s a Wonderful Life (Capitol Records, 2001)

    Scrive delle canzoni profondamente tristi Mark Linkous, l’uomo che si nasconde dietro il nome Sparklehorse. Più o meno le canzoni più tristi che possiate immaginare, qualcosa di così malinconico che non riuscirete più a togliervi di dosso quella sensazione. Un po’ come altri musicisti depressi di questi tempi, come Bill Callahan degli Smog, Will Oldham…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010