• DELTA, Slippin’ Out (Dishy Records, 2000)

    Segnatevi questi nomi: James Roberts (voce e chitarra), Patrick Roberts (voce e chitarra acustica), Bird (batteria), Fiz (basso e chitarra) e Louis J.Clark (tastiere). I primi due soprattutto sono da tenere d’occhio, in quanto compositori delle dodici perle contenute in “Slippin’ Out”, esattamente sei a testa da buoni fratellini. Ora, purtroppo (o per fortuna) non…

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  • STEVE WYNN, Here Come The Miracles (Blue Rose, 2001)

    Si finisce col fare l’abitudine alle periodiche uscite di Steve Wynn e a porvi niente di più che un orecchio distratto. Perché il musicista americano, con alle spalle una parte da protagonista nel rock americano degli anni ottanta con i grandi Dream Syndacate, ha spesso stentato a trovare la strada giusta in più di dieci…

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  • STEPHEN MALKMUS, Stephen Malkmus (Domino, 2001)

    Che stranezza per un gruppo sciogliersi per le eccessive distanze geografiche tra i propri componenti. Eppure pare che sia questa la stravagante ragione che ha provocato la fine di uno dei gruppi più amati degli ultimi anni, i Pavement. Del resto che avessero qualcosa di peculiare lo si era intuito sin dal loro esordio del…

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  • TORTOISE, Standards (Thrill Jockey, 2001)

    Quando si ascolta un gruppo come i Tortoise viene sinceramente da chiedersi se vale la pena usare ancora la vetusta e tanto abusata etichetta di “rock”. L’ultimo lavoro di questo gruppo di Chicago, “Standards” è un autentico laboratorio di sonorità, viaggi armonici e timbrici non tanto nuovi di per sé, quanto nella loro fusione e…

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  • VAN DER GRAAF GENERATOR, Pawn Hearts (Charisma/Virgin, 1971)

    Prosegue la straordinaria compattezza di ispirazione del gruppo britannico, che con quest’opera tocca forse l’apice creativo. Diciamo forse, perché per molti critici è così: a noi pare in verità che il grande trittico dei Van der Graaf costituisca, nel suo insieme, un complesso unitario e uniforme sotto il profilo compositivo, nell’ambito del quale è preferibile,…

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  • GODSPEED YOU BLACK EMPEROR!, Levez Vos Skinny Fists Like Antennas to Heaven (Kranky, 2000)

    A distanza di due anni dal mini “Slow Riot for New Zero Kanada”, uno dei nomi più prolifici del panorama post-rock torna sulla scena con un album monumentale che ne sintetizza tutte le principali caratteristiche. I Godspeed hanno saputo costruire la triste ed allo stesso tempo splendida colonna sonora alla decadenza urbana ed al collasso…

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  • TELEVISION, Marquee Moon (Elektra, 1977)

    I Televison emersero da quella città turbolenta ed eccitante che era New York nella seconda metà degli anni ’70, insieme ad altri artisti di grande statura e personalità: Patti Smith, Talking Heads, Heartbreakers, Lydia Lunch, solo per fare qualche nome. Tutti artisti che scossero le fondamenta dell’ordine costituito, creando soluzioni ardite, talvolta spigolose, sintomo di…

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  • KINGS OF CONVENIENCE, Quiet Is The New Loud (Source, 2001)

    Certi artisti hanno la straordinaria capacità di colpirti al primo ascolto. I Kings Of Convenience rientrano in questa stretta cerchia. Due ragazzi provenienti da Bergen, Norvegia, che hanno scritto dodici splendide canzoni, affidandole giusto alle loro voci, alle loro chitarre, a qualche nota di piano e violoncello e a poco altro. Si resta incantati ad…

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  • AT THE DRIVE-IN, Relationship of Command (EMD/Virgin, 2000)

    In uno scenario rock alquanto disturbato da fenomeni commerciali di imponente spessore si affaccia la band texana di El Paso At the Drive-in che mescola elementi funk/core stile R.A.T.M. rock e hardcore. “Relationship of Command” è un disco gradevole, molto divertente che lascia trasparire grande originalità e abilità del gruppo a destreggiarsi in territori inesplorati…

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  • CASINO ROYALE, CRX (Polygram, 1997)

    “CRX”, ovvero Casino Royale numero dieci. Il decimo album, e l’ultimo. Sono anni che King Palma e soci lavorano separati, collaborano, diventano nuove cose, siano Blues Byters o Soul Kingdom. Un peccato, visto cosa ne era uscito fuori. “CRX”, ancora dal 1997, resta un album-scuola. Se l’Italia è buona solo per la musica classica e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010