• DUSMINGUET, Postrof (Virgin/World Music, 2001)

    Ecco un gruppo che potrebbe davvero essere la “next big thing” della musica iberica e, perché no, continentale. Questo trio (molto allargato e flessibile) de La Garriga (vicino Barcellona) ci regala un album esplosivo, pieno di musica rovente, passionale, suonata ed interpretata con gioia. Evidentemente l’ottimo momento dei gruppi e degli artisti spagnoli e catalani…

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  • PORCUPINE TREE, Lightbulb Sun (Snapper, 2000)

    I Porcupine Tree si affacciano al terzo millennio con un lavoro decisamente convincente e di indiscutibile qualità. Addirittura viene da chiedersi perché questo gruppo, pur avendo tutte le carte in regola, non abbia trovato lo stesso consenso di pubblico di altri gruppi più o meno vicini come genere e ricerca musicale, come Radiohead, ecc… In…

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  • ROBERT WYATT, Rock Bottom (Virgin, 1974)

    Per definire in poche parole Robert Wyatt possiamo dire che è uno degli artisti più geniali che il rock inglese abbia mai avuto. Non solo batterista e fondatore di due gruppi leggendari come i Soft Machine e i Matching Mole (loro la dolce “Oh Caroline” ripresa da Max Gazzè) ma anche compositore, sperimentatore e poeta,…

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  • LOU REED, New York (Warner, 1989)

    “New York” è un disco piuttosto importante per noi, per quello che ha rappresentato. Era il 1989, avevamo sedici anni e di Lou Reed non conoscevamo praticamente nulla, giusto “Walk on the Wild Side” e nient’altro. Questo disco ci aprì un mondo: le parole, la voce, la musica di Lou Reed. Fu il primo passo…

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  • CAMEL, The Snow Goose (Deram, 1975)

    E giunse il capolavoro? Secondo noi (e non solo noi) sì. Un concept album interamente strumentale, giacché i tre o quattro interventi della voce sono costituiti da vocalizzi di sapore strumentale. Un’opera dalla struttura originale dunque, affascinante: ispirata al racconto omonimo di Paul Gallico, in cui si narra dell’amicizia fra un’oca delle nevi ferita e…

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  • THE MAGNETIC FILEDS, 69 Love Songs (Circus, 2000)

    Nel 1999 Stephen Merritt e i suoi Magnetic Fields se ne uscirono con l’idea bizzarra e terribilmente ambiziosa di pubblicare la bellezza di 69 canzoni d’amore. Un progetto diviso in tre parti o, meglio, in tre capitoli, per affrontare e forse ridisegnare il tema storicamente più toccato dalla musica popolare. Ci sarebbe da restare schiacciati…

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  • ANIMALHOUSE, Ready To Receive (BMG Records, 2000)

    Da Oxford, un nuovo gruppo formato da cinque elementi, tra cui l’ex Mystics ed ex produttore dei Supergrass Loz Colbert (alla batteria) e Mark Gardener, vecchio chitarrista dei disciolti Ride. Gli altri tre elementi sono Jason King alle tastiere, Hari Teah al basso e Sam Williams all’altra chitarra (oltre a hammond e piano). Quest’ultimo mette…

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  • DIVINE COMEDY, Casanova (Setanta Records, 1996)

    Seduzione…Del resto, cosa aspettarsi da un titolo simile, per giunta partorito dalla mente di quel genio irresistibilmente dandy di Neil Hannon? Le undici canzoni che formano questo straordinario capolavoro sono state concepite come singole colonne sonore di film immaginari, circuendo l’ascoltatore attraverso un flusso emozionale sinuoso ed invitante, fino ad arrivare alla definitiva conquista della…

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  • PAOLO CONTE, 900 (CGD, 1992)

    “900” è un album semplicemente geniale, picco creativo di un artista che non smette mai di stupire. Qui Conte sembra a caccia di consuntivi di fine secolo, orientando la barra della sua musica decisamente verso Ovest e pescando a piene mani dalla tradizione anni ’20/’30. In “900” troviamo le prime tracce di “Razmataz”, il quale…

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  • THE ROOTS, Illadelph Halflife (Uni / Geffen, 1996)

    L’album definitivo? Se domandate in America non troverete molti seguaci. Lì dove nacque tutto il giochino del rap, la musica deve stare abbracciata stretta al movimento. In Europa invece i The Roots hanno ricevuto ben più della stima raccolta in patria. La stima nel vecchio continente è diventata venerazione, in Francia, in Germania, e con…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010