L’unione del più nero tra i cantanti bianchi in circolazione, Eric Burdon, con l’armonica del danese Lee Oskar e una band di Los Angeles che faceva della contaminazione tra rythm and blues, jazz e sonorità latine la propria peculiarità produsse una delle stagioni più brevi ma intense della musica rock. A distanza di un trentennio…
L’unione del più nero tra i cantanti bianchi in circolazione, Eric Burdon, con l’armonica del danese Lee Oskar e una band di Los Angeles che faceva della contaminazione tra rythm and blues, jazz e sonorità latine la propria peculiarità produsse una delle stagioni più brevi ma intense della musica rock. A distanza di un trentennio…
In questo album, registrato nel 1956, la musica di Monk trova una via espressiva nuova ed intensa, attraverso la composizione per cinque strumenti: dopo avere rinnovato gli standard della musica jazz, Monk si confronta con le sue composizioni originali, e lo fa attraverso gli strumenti e le anime di musicisti d’eccezione. Il gruppo è infatti…
Con questo disco d’esordio Badly Drawn Boy, ossia Damon Gough, si è guadagnato il Mercury Prize per il disco inglese dell’anno prevalendo su gente come Coldplay e Richard Ashcroft e conquistandosi l’appellativo di Beck inglese. Tralasciando paragoni che possono essere giustificati forse sul piano dell’attitudine ma non certo della musica, è bello scoprire un altro…
Brutta faccenda, parlare di vacche sacre. Per tutta una generazione, probabilmente anche un paio, “Deja vu” e’ un monumento, non si tocca, non si discute. Byrds, Hollies, Buffalo Springfield. David Crosby, Stephen Stills Graham Nash e Neil Young hanno già un pedigree artistico di tutto rispetto quando decidono di lavorare insieme. Hanno anche, ciascuno, qualche…
Molta critica ritiene “October” il lavoro meno riuscito del gruppo irlandese. Ritengo che il secondo capitolo della saga U2 sia un album indispensabile, contenente almeno sei capolavori, sulle undici tracce totali. L’Ottobre di Bono e compagni è pieno di vitalità ed irruenza nella mitica “Gloria” (un altro grande figlio d’Irlanda, Van Morrison, ne scrisse un’altra…
La verità su Elliott Smith e sulla tragedia della sua morte è che noi non sappiamo nulla. Come ha scritto Philip Roth: “Perché le cose vanno come vanno? Cosa? Tutto ciò che sta sotto l’anarchia del corso degli avvenimenti, le incertezze, i contrattempi, il disaccordo, le traumatiche irregolarità che caratterizzano le vicende umane? Nessuno sa”.…
Un disco personale, ispirato e compatto, che racconta una New York a volte violenta e disperata, a volte malinconicamente solitaria.
Il Lancaster Gate che nella suggestiva cover apre le sue porte ai cinque musicisti è davvero una bella metafora di vita. Questo è il viale che dovete percorrere, ragazzi, nessuno sa dove e quando finirà…Per il momento ci si può solo sbilanciare con le undici canzoni che compongono questo esordio parecchio incensato nel Regno Unito.…
Nei club di Bristol dei primi anni ’90 si respira, assieme al fumo denso dell’hashish, una musica strana e bastarda. Tanto reggae, soprattutto nella sua variante elettronica, il dub; hip hop, in una versione più riflessiva di quello militante d’oltreoceano; e club music, ovvero il bricolage musicale dei dj e i loro piatti, spogliato dei…