• VINICIO CAPOSSELA, Canzoni a manovella (CGD, 2000)

    Storie, filastrocche, tradizioni, canti che riportano la memoria alle lavandaie (quando ancora si lavavano i panni al fosso), ricordi, nostalgie di generazioni superate dalla tecnologia. Ecco il filo conduttore di queste “Canzoni a Manovella”, una manovella nostalgica che riscopre ritmi e canzoni nate tra la gente e per la gente, quasi un’aria che proviene da…

    Read More

  • QUINTORIGO, Grigio (Universal Music, 2000)

    Romagna: Fellini, Guerra, Pascoli, i cappelletti in brodo, la Casa delle Aie, la Riviera e…i Quintorigo. Già, perché se questi cinque musicisti continuano così, rischiano veramente di essere citati a breve tra le grandi glorie della regione più sudista del nord. Non solo, l’originalità della proposta del quintetto è assolutamente internazionale. Tralasciando la scena italiana,…

    Read More

  • THE JIMI HENDRIX EXPERIENCE, Electric Ladyland (Polydor, 1968)

    Il canto del cigno della Experience è un monumentale disco doppio, con una copertina tra le più famose della storia del rock: un gruppo di donne, di ogni razza e colore, nude. E’ verissimo che il ’68 fu un anno pieno di rivolte, di conquiste e di tabù cancellati, ma la cover in questione non…

    Read More

  • MODEST MOUSE, The Moon & Antarctica (Epic, 2000)

    I Modest Mouse guardano alla Luna e all’Antartide nel loro terzo disco, il primo su major, un modo per dire che lo sguardo sarà più ampio, non focalizzato strettamente sull’America. Il terzetto opta per un legggero cambiamento di rotta quindi, così da sviluppare in altre direzioni la propria musica, figlia della tradizione americana e del…

    Read More

  • MILES DAVIS, Bitches Brew (2 CD, Columbia, 1970)

    E alla fine Miles Davis si decise ad attaccare la spina… Anticipato da lavori come “Filles de Kilimanjaro” e “In a Silent Way”, “Bitches Brew” portò definitivamente a compimento quella “svolta elettrica” che da tempo era nell’aria. E allora: imponente e ridondante stuolo di musicisti (basti dire: tre batteristi più un percussionista!), sovraincisioni spudorate (orrore…

    Read More

  • THE JIMI HENDRIX EXPERIENCE, Are You Experienced? (MCA Records, 1967)

    Splendido album, manifesto della psichedelia hendrixiana, “Are you experienced?” fa da contenitore a libere e geniali interpretazioni del blues, del rock e della musica nera moderna. Inutile esercizio sarebbe quello di glorificare per l’ennesima volta la maestria di Jimi con lo strumento chitarra: vi invito solamente ad ascoltare attentamente i suoni che riesce a sparare…

    Read More

  • COLDPLAY, “Parachutes” (EMI, 2000)

    Un debutto pieno di quella “solare tristezza” come solo gli inglesi sono capaci.

    Read More

  • THE BEATLES, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (EMI Parlophone, 1967)

    Quanto si è detto e scritto di Sgt.Pepper, di come un disco possa inaugurare e rappresentare un’epoca… Dalla copertina, divenuta un’icona transgenerazionale, a delle canzoni così “belle e famose” che sembra siano state scritte da sempre, come il Vangelo… D’altra parte, non fu Lennon a proclamare i Beatles più famosi di un certo Gesù? Il…

    Read More

  • THE JAM, All Mod Cons (Polydor, 1978)

    Dopo il parziale insuccesso del precedente “This is the modern world”, effettivamente il punto più basso della parabola Jam, il gruppo di Paul Weller trova pronto riscatto con “All mod cons”, album che segna la loro rinascita artistica, cavalcando il revival mod al suo apice in quel periodo e mostrando una certa disillusione per il…

    Read More

  • VELVET UNDERGROUND, Velvet Underground & Nico (Polydor, 1967)

    Nel marzo 1967 pochi si accorsero dell’uscita dell’album d’esordio di una band destinata a influenzare buona parte della musica contemporanea sia da un punto di vista strettamente musicale sia per l’aspetto più propriamente culturale e di costume che sempre contraddistinguerà il gruppo. Un disco che fotografa nitidamente un momento di creatività esaltante come quello della…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010