• JIMMY PAGE & BLACK CROWES, Live at the Greek (2CD, Tvt Records, 2000)

    A volte ritornano. Ormai, quasi ciclicamente, l’ombra ingombrante del vecchio dirigibile rispunta dagli scaffali dei negozi, in bilico tra il settore “Novità” e il già affollato “Oldies”. Sta di fatto che ogni volta che si parla dei Led Zeppelin, l’interesse sale alle stelle, e il prodotto in questione diventa inevitabilmente un evento. E proprio di…

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  • JIMMY PAGE & BLACK CROWES, Live at the Greek (2CD, Tvt Records, 2000)

    A volte ritornano. Ormai, quasi ciclicamente, l’ombra ingombrante del vecchio dirigibile rispunta dagli scaffali dei negozi, in bilico tra il settore “Novità” e il già affollato “Oldies”. Sta di fatto che ogni volta che si parla dei Led Zeppelin, l’interesse sale alle stelle, e il prodotto in questione diventa inevitabilmente un evento. E proprio di…

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  • CREAM, Disraeli Gears (Polydor, 1967)

    Per chi ama le date: il disco forse più famoso dei Cream, gruppo britannico composto da Eric Clapton alla chitarra (ovviamente), Jack Bruce al basso e Ginger Baker alla batteria, esce lo stesso anno di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles e di “Something else by the Kinks” dei Kinks. Confronti a parte,…

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  • THE POLICE, Regatta de Blanc (Universal, 1979)

    Pubblicato nel 1979 il secondo album dei Police è ritenuto da molti il capolavoro del gruppo inglese, già affermatosi alla platea internazionale per i toni decisamente più accesi di “Outlandos D’Amour”. Raffinato quanto difficoltoso per fruizione e ascolto, lancia i Police nell’Olimpo del pop internazionale consacrandoli come un gruppo originale e innovativo. Apre la scena…

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  • DEUS, The Ideal Crash (Island Records, 1999)

    Lunga vita a questi Dei Fiamminghi, i quali di questo passo si vedranno prestissimo consacrare al loro culto un altare pagano, dovuto ringraziamento da parte dei loro numerosi proseliti terrestri per la Manna di Note ricevuta in questi anni. “The Ideal Crash” è, come potrete immaginare, un grande album, il quale si distingue dai precedenti…

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  • DAVID BOWIE, The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (RCA Victor, 1972)

    La scintillante volta celeste della musica pop continua ad assistere indifferente alla nascita e alla morte di stelle e stellette dalle sorti molto differenti. Alcune di queste stelle sono destinate a spegnersi nel giro di una breve stagione; altre, invece, attraversano intere epoche, mode e stili diversi, rimanendo comunque sempre uguali a se stesse. Una…

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  • TRAVIS, The Man Who (Indipendiente, 1999)

    Bello, davvero bello. Fran Healy (leader dei Travis) e soci hanno fatto un ottimo lavoro. Lontani ormai sono i suoni quasi ruggenti di “All I Wanna Do Is Rock” del loro primo lavoro “Good Feeling”. I Travis si dimostrano in questo secondo lavoro una band già matura e capace di scrivere canzoni davvero molto convincenti.…

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  • FRANK ZAPPA, Hot Rats (Bizarre Records, 1969)

    Che Frank Zappa non fosse una semplice pop star, bensì un autentico compositore di musica contemporanea “colta” lo si è già ripetuto più volte. Basta darsi un’occhiata in giro per scovare nei programmi dei festival di musica classica alla ricerca di nuovi stimoli, qualche ensemble alle prese con le folli partiture del musicista siculo-americano. Tuttavia,…

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  • DEXYS MIDNIGHT RUNNERS, Searching For The Young Soul Rebels (Parlophone, 1980)

    Che disco! Energia pura omaggiante la soul music dei mid-60s con una rabbia ed una potenza tipica del periodo post-punk. Il suono sgorga caldo e torrenziale, attraverso una sezione fiati spinta al massimo e l’accompagnamento determinante dell’Hammond organ di Mick Talbot (ex Merton Parkas e futuro Style Council). Il resto lo mette Kevin Rowland, con…

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  • FIONA APPLE, When The Pawn… (Sony, 1999)

    Spaventa la maturità di quest’album, il secondo, prodotto dalla solamente ventiduenne cantante newyorkese…Spaventa in senso buono, naturalmente; anzi, si renda grazie al Protettore se il mondo musicale esprime ancora talenti di questa portata. Stavano sorgendo alcuni dubbi sulle possibilità per la bella Mela di ripetersi agli stessi livelli dell’eccellente “Tidal” e la lunga attesa fra…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010