• GENESIS, The Lamb Lies Down On Broadway (Charisma, 1974)

    Si tratta di un doppio album concept o, per usare un termine italiano, tematico. Ciò significa che tutte le canzoni hanno un tema comune, la discesa del giovane Rael nella giungla di una New York trasfigurata, piena di strani esseri e bizzarri personaggi, simbolo della moderna Babele. I testi delle canzoni sono interamente di Peter…

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  • CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL, Cosmo’s Factory (Fantasy, 1970)

    Il 1970 è l’anno di massima fama per il gruppo di John e Tom Fogerty e questo disco è senza dubbio il loro album più famoso. La voce roca e potentissima di John (il fratello minore e più talentuoso) straripa dagli altoparlanti e le sue grandi passioni (Bayou, Delta blues, R&R, R&B e Country) affiorano…

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  • KING CRIMSON, In the court of the Crimson King (Island, 1969)

    Nell’ottobre del 1969 esce il primo disco dei “Re Cremisi”, subito eletto capolavoro del progressive rock. Atmosfere surreali, lunghe ed estenuanti composizioni dalle strane ed insolite architetture e testi complessi curati dal membro esterno del gruppo, Pete Sinfield, sono i punti forti del gruppo. Fatto davvero impressionante è come l’album non sia affatto invecchiato; i…

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  • MARVIN GAYE, What’s Going On (Tamla, 1971)

    “What’s Going On” è uno dei capolavori della musica moderna. Con la sua radicalità, la sua impronta leggermente jazzata, le meravigliose orchestrazioni ed i piccati commenti politici, Gaye ridefinisce e lancia verso nuovi e sconosciuti orizzonti la soul music, orizzonti che a posteriori si riveleranno decisamente inferiori e noiosi rispetto a chi li ha delineati.…

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  • SUPERGRASS, Supergrass (EMI, 1999)

    Che cosa diavolo potrei dire per onorare al meglio la prova di questi ragazzi che hanno ormai in mano le sacre chiavi del grande pop? Basterebbe solo una canzone come “Moving” per giustificare i soldi spesi! Giudico questa come la migliore canzone dell’anno, uno splendido compendio di Beatles, Burt Bacharach, John Barry e… Supergrass. E’…

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  • PAOLO CONTE, Paris, Milonga (RCA, 1981)

    L’Avvocato di Asti apre il decennio con un capolavoro, geniale prosecuzione e rifinitura del precedente “Un gelato al limon”. L’uso dell’orchestra prende sempre più piede, colorando le canzoni di un’irresistibile patina jazz e swing. Ormai Conte è interprete di un “genere non genere”, che trascende qualsiasi definizione restrittiva. Il Grande Sornione è un catalizzatore di…

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  • BECK, “Midnite Vultures” (Geffen, 1999)

    Un album che dimostra la superiorità di Beck Hansen.

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010