Il commento alle rarità pubblicate dal duo francese e facenti parte del periodo “Moon Safari”.
Nel bombardamento generale di uscite discografiche a cui è impossibile stare dietro per tempo e soldi, capita tavolta di dimenticare cose che ci si era prefissati di acquistare in tempo zero. Se a questo aggiungiamo la scarsa distribuzione che il titolo in questione ha dalle nostre parti, ecco spiegato il ritardo con cui sono riuscito…
Ci hanno abbandonato anche loro, nel silenzio di diciotto mesi fa con un ultimo concerto a New York. Una quindicina d’anni di onorevolissima carriera da alfieri dell’undergound americano, così come i Galaxie 500 di cui Dean Wareham è stato co-fondatore, finiti così. La retrospettiva che ne riesamina le gesta attraverso diciassette episodi non poteva restare…
“One, Two, Three, Four, Five, Six…Road, Road, Roadrunner”: la voce di Jonathan Richman dà il la a questo album rivoluzionario, padre putativo del punk. Lo so, leggendo lassù, vicino al titolo dell’album troverete la data 1976 e penserete “ma quale padre del punk, nel 1976 il punk era bello che nato”. Bè, chi mai potrebbe…
Esiste una lunga serie di esordi che hanno segnato la storia della musica negli ultimi quarant’anni che parte dai Velvet Underground del celebre disco con la banana e dagli Stooges per arrivare fino ai Pavement di “Slanted and Enchanted”. “The days of wine and roses”, l’esordio dei Dream Syndicate, ha tutte le carte in regola…