I GDM prendono le distanze da “Good Luck” e dopo “Il Fuoco” sonorizzano un altro film di inizio ‘900.
Al sesto LP la band emiliana offre un’esperienza di distacco che dalla psichedelia alle avanguardie tedesche non si risparmia nulla.
[ di Francesco Melis ] Il roboante secondo disco degli Zeus! è da scoprire a poco a poco, in tutte le sue sfumature.
[ di Stefania Italiano ] Ecco il quarto album degli Edible Woman: magistrale lettura dello “stato della nazione” devastata sin dalla sua radice psichica, e forse salvata da ciò che saremo.
[ di Giampaolo Cristofaro ] Un perfetto equilibrio di fragranze acustiche, fascinazioni cosmiche ed inserti elettronici. L’esordio del trio è imbevuto di weird folk dalle caratteristiche dark e apocalittiche che tanto piacerebbero a David Tibet.
[ di Piero Merola ] “Good Luck” è sulla scia dell’ultimo LP “Dividing Opinions”, con il gruppo reggiano sempre più lontano dal post-rock e immerso in una peculiare forma canzone dalle reminiscenze wave.
“Superchiome” inizia nello stesso punto dove “DeFonseca” ci aveva lasciato: gli stessi suoni smanopolanti ci avvisano che le trasmissioni sono ricominciate, e stavolta non si tratta più di semplici prove tecniche. I microfoni della loro personalissima Radio Praga ci restituiscono un Collini un po’ meno ‘comitato’ e sopra le righe rispetto a come lo ricordavamo.…
“L’astronave da 300 punti di Space Invaders, Enrico Berlinguer alla TV, le vittorie olimpiche di Alberto Juantoreña in nome della rivoluzione cubana, i sandinisti al potere in Nicaragua, il catechista che votava Pannella, gli amici del campetto passati dalle Marlboro direttamente all’eroina alla faccia delle droghe leggere”. Ecco, forse basterebbe la declamazione degli anni ’70…
Qualcuno deve aver detto ai musicisti italiani che non è più tempo di vergognarsi della tradizione, di cercare di nascondere e di sporcare le melodie: nell’arco di un mese mi giungono alle orecchie prima il debutto dei Non Voglio Che Clara, fotografie in bianco e nero di una malinconica Italia anni ’60; subito dopo questo…
Qualcuno deve aver detto ai musicisti italiani che non è più tempo di vergognarsi della tradizione, di cercare di nascondere e di sporcare le melodie: nell’arco di un mese mi giungono alle orecchie prima il debutto dei Non Voglio Che Clara, fotografie in bianco e nero di una malinconica Italia anni ’60; subito dopo questo…