Non basta metterlo come sottofondo per apprezzarlo. Siamo nel 2006 ma a volte ci sono ancora dei dischi per cui vale la pena mettersi lì ad aspettare e leggere parola per parola tutte le righe delle canzoni e farsi distruggere da tutti gli elementi musicali che le accompagnano. Perché sì, è pur sempre canzone d’autore,…
Dieci, cento, mille, centomila, milioni, miliardi di questi Daniel Johnston: il più strampalato autore di musica che questi tempi pure così strampalati – e con tutti che sperano di essere etichettati come freak, dimentichi del valore intrinseco dell’epiteto – ci hanno regalato torna a dire la sua, a tre anni di distanza dal giustamente osannato…
Andando di scarnificazione in scarnificazione si arriva al “grado zero” in musica, quasi non esistesse nella sua cruda durezza e nella sua diretta incisività. Elettronica minimale? Avanguardia? Improvvisazione minimalista? Niente affatto, si tratta di blues. Da qualche anno infatti, si stanno riscoprendo le radici del cosiddetto “pre-war folk”, base della musica popolare americana e bacino…
Scrivere di un disco come questo a mesi distanza dalla sua uscita, considerando tutte le ottime parole spese in lungo e in largo, un bel concerto in cui l’autore si è dimostrato un artista – effettivamente – di livello e gli ascolti dedicati all’opera (di gran lunga superiori a quelli per altre recensioni, ma qui…