• RAGE AGAINST THE MACHINE, Renegades (Sony / Epic, 2000)

    Quando ci si trova di fronte ad un album costituito da sole cover, è inevitabile farsi venire quei cinque minuti di diffidenza nei confronti di esso. Frutto di un parto artistico o operazione dettata da esigenze commerciali? In più, la soddisfazione di “fare tana” a quei rompiballe dei Rage Against The Machine, da sempre irriducibili…

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  • MILES DAVIS, Kind Of Blue (Sony, 1959)

    Classe. Penso che se si dovesse riassumere l’essenza di questo disco in una sola parola, questa sarebbe sicuramente Classe. “Kind of Blue” è uno dei 3 o 4 lavori più famosi e celebrati nella storia del jazz. Guardiamo un attimo gli interpreti: Miles Davis, John Coltrane, Cannonball Adderley e Bill Evans che suonano insieme non…

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  • OASIS, Familiar To Millions (Sony Records, 2000)

    Forse siamo riusciti a trovare l’unico elemento che possa accomunare la band dei Fratelli Tispaccolafaccia con gli ormai vecchi rivali Blur: un album live ufficiale a testa, una delusione ufficiale a testa. Già, perché se il “Live at Budokan” (datato 1996) del gruppo di Albarn fu un disco assolutamente innocuo ed inutile, “Familiar to millions”…

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  • TERENCE TRENT D’ARBY, Neither Fish Nor Flesh (Sony, 1989)

    Il secondo album del grande cantante di New York, atteso alla conferma commerciale dopo il precedente stravenduto “Introducing…”, si rivela così ostico per il grande pubblico da deludere le aspettative della sua casa discografica, tutta tesa a sfruttare il potenziale business di un sequel. Sicuramente “Neither…” non porta molto denaro in cassa, ma è un…

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  • THE ALLMAN BROTHERS BAND, Peakin’ At The Beacon (live, Sony/550, 2000)

    Qualche maligno potrebbe chiedersi che senso abbia un nuovo disco degli Allman Brothers nel 2000; un altro maligno potrebbe chiedersi che senso può avere far uscire un nuovo album live contenente esclusivamente canzoni che hanno ormai quasi trent’anni. Ce n’era veramente bisogno? Lasciamo la risposta a tutti coloro che intenderanno accostarsi a questo “Peakin’ At…

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  • IRON MAIDEN, Brave New World (Sony-Columbia, 2000)

    Senza ombra di dubbio, “Brave new world” rappresenta quel sogno proibito che molti fans dei Maiden hanno sempre sperato di vedere realizzato, a partire dalla line up che ha dato vita e forma a questo pregevole lavoro. Questo album infatti vede l’importante ritorno di due membri storici che hanno segnato i momenti d’oro di questo…

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  • FIONA APPLE, When The Pawn… (Sony, 1999)

    Spaventa la maturità di quest’album, il secondo, prodotto dalla solamente ventiduenne cantante newyorkese…Spaventa in senso buono, naturalmente; anzi, si renda grazie al Protettore se il mondo musicale esprime ancora talenti di questa portata. Stavano sorgendo alcuni dubbi sulle possibilità per la bella Mela di ripetersi agli stessi livelli dell’eccellente “Tidal” e la lunga attesa fra…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010