• AIR, “Moon Safari” (Source, 1998)

    Non con Armstrong: gli ascoltatori sono sbarcati sulla Luna nel 1998, con “Moon Safari”.

    Read More

  • KINGS OF CONVENIENCE, Riot On An Empty Street (Source, 2004)

    Dopo tre anni sono ritornate le magie dalla Norvegia. I due ragazzi di Bergen sembrano sempre gli stessi, il buffo Erland Oye con i suoi capelli rossi disordinati e quegli enormi occhiali ed Erik Glambek Boe con un’espressione di imperscrutabile saggezza stampata in faccia. A dispetto del tempo passato e delle escursioni elettroniche di Erland…

    Read More

  • AIR, Talkie Walkie (Source / Virgin, 2004)

    La leggerezza è la sensazione finale che lascia questa ultima prova del duo formato da Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckel. Leggerezza connaturata al progetto Air a partire dalla denominazione stessa, potremmo aggiungere. Era leggero ed etereo (e malgrado ciò sensualissimo) quel “Moon Safari” che, ben lungi dall’essere un disco d’avanguardia è diventato ormai un “must”…

    Read More

  • TURIN BRAKES, Ether Song (Source/Virgin, 2003)

    Dopo il pessimo concerto di Erlend Øye a cui ho assistito poco tempo fa, ammetto di aver avuto il dente avvelenato verso qualunque cosa puzzasse anche lontanamente di New Acoustic Movement. Un’insofferenza che si è sciolta come neve al sole all’ascolto di questo “Ether song”, dodici canzoni (più una ghost track) costruite usando il classico…

    Read More

  • SIMIAN, Chemistry Is What We Are (Source, 2001)

    Tra le copertine più inquietanti degli ultimi anni, non esiterei ad inserire questo muso di pecora trapiantato in un corpo di San Bernardo, quasi una premonizione di un futuro che è già presente in molti laboratori scientifici. L’inquietudine aumenta scorrendo il libretto interno, con i suoi ulteriori bizzarri incroci animali ed una foto dei quattro…

    Read More

  • KINGS OF CONVENIENCE, Versus (Source , 2001)

    Il 2001 è iniziato con il loro “Quiet is the new loud” e i Kings Of Convenince devono aver pensato che era giusto chiudere questo loro anno di grazia con un altro disco. Così ecco “Versus”, raccolta di remix, versioni più meno rare, rivisitazioni di canzoni per lo più già note. L’unica eccezione è per…

    Read More

  • AIR, 10.000 Hz Legend (Source, 2001)

    L’attesa del seguito di un grande disco è una faccenda delicata. Ti immagini come sarà, ti crei tanti e tali aspettative che la delusione finisce per essere dietro l’angolo. Perché il seguito di un grande album deve riuscire a dare le stesse emozioni e a stupirti come la prima volta che hai ascoltato quel gruppo.…

    Read More

  • KINGS OF CONVENIENCE, Quiet Is The New Loud (Source, 2001)

    Certi artisti hanno la straordinaria capacità di colpirti al primo ascolto. I Kings Of Convenience rientrano in questa stretta cerchia. Due ragazzi provenienti da Bergen, Norvegia, che hanno scritto dodici splendide canzoni, affidandole giusto alle loro voci, alle loro chitarre, a qualche nota di piano e violoncello e a poco altro. Si resta incantati ad…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010