“…se preferite continuare ad ascoltare i vostri gruppi di indie-poser in carriera, con i loro amplificatorini minuscoli, beh, fatti vostri, non ci importa: we’re gonna do it big!”. E l’hanno fatta “grossa” sul serio, i Motorpsycho, con vent’anni di carriera sul groppone e uno stacanovismo da novellini. Oddio, forse non più “tanto grossa” di quanto…
Chiamatelo Ep, se vi pare: la produzione degli scandinavi ne è strapiena e di certo loro non si risentiranno. Ma si consideri che, a dispetto dei suoi soli quattro brani, “Little Lucid Moments” conta un ammontare di sessanta minuti buoni, molto più di quanto possano vantare certi full lenght da dieci anche dodici pezzi cadauno.…
Un anno fa, all’età di 36 anni, Gebhardt, batterista dei Motorpsycho decise di lasciare la batteria e di intraprendere una carriera solista, girando la Scandinavia con il suo Banjo. Di conseguenza Bent, coetaneo bassista dell’ex-trio norvegese, per rimpiazzarlo decise di suonare egli stesso la batteria nel nuovo disco. Questo riassunto della puntata precedente dovrebbe darvi…
Difficile porsi davanti all’ultimo lavoro dei Motorpsycho e rendersi conto di doverlo criticare. Eppure anche i lavori sporchi vanno eseguiti, e dunque…procedo. “It’s a Love Cult” è un album estremamente deludente, su questo ci sono pochi dubbi. Deludente per i contenuti, non certo per la forma, che è come al solito avvolgente, calda e profonda.…
Gli avi vichinghi dei Motorpsycho sono diventati famosi per essere stati dei grandi viaggiatori e degli altrettanto grandi e temuti saccheggiatori. Pare proprio che i nostri contemporanei ragazzi di Trondheim (Norvegia) abbiano mutuato tali caratteristiche, adattandole ovviamente ad un mondo più civilizzato (almeno in apparenza). Viaggiatori dunque, perché sempre in tour, ovunque. E col tempo,…
Questa poi? Certo che la band norvegese ci tiene alla propria immagine, e continua a sfornare lavori su lavori. E così dopo il secondo volume dei “Roadworks”, ecco un allettante mini-album (sette canzoni per 33 minuti di musica), che contiene pezzi non nuovissimi, risalenti a un paio di anni fa, ma comunque inediti. Un album…
Premetto: se acquistando il secondo puntuale volume della serie dei live della band norvegese vi aspettate di trovarvi di fronte ad un tipico prodotto indie-rock (quale era il precedente episodio “Roadworks 1” uscito qualche anno fa), resterete spiazzati e dopo il primo ascolto penserete di aver gettato quaranta carte. Ma se il consumatore di musica,…