• DEATH VESSEL, “Nothing Is Precious Enough For Us” (Sub Pop, 2008)

    Death Vessel è il temibile nick-name di una one-man-band che ruota attorno alla figura del polistrumentista Joel Thibodeau, personaggio quanto meno controverso, giunto con discreto successo al suo secondo lavoro, sotto gli attenti occhi della sempreverde Sub Pop di Seattle. Se si ascolta “Nothing Is Precious Enough For Us” e si supera il primo attimo…

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  • FLEET FOXES, Fleet Foxes (Sub Pop / Audioglobe, 2008)

    Alla Sub Pop hanno un certo fiuto nell’acciuffare per la collottola (e mettere puntualmente sotto contratto) i gruppi nuovi di talento, questo è certo. Di recente hanno fatto uscire, tanto per raccontarne una interessante, l’esordio “Nouns” dei losangelini No Age e, manco a farlo apposta, il suddetto album ha conquistato tutti gli operatori del settore.…

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  • GUTTER TWINS, Saturnalia (Sub Pop / Audioglobe, 2008)

    Storicamente parlando, il rischio di creature a due teste come questa sta nella loro grancassa di risonanza, che unisce la fama e i pubblici di entrambi i dettanti spesso a discapito della sostanza: vero è che le volte in cui i sentieri dei due compari in questione si sono già incrociati non si contano più…

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  • KINSKI, Down Below It’s Chaos (Sub Pop, 2007)

    Potrebbe essere l’album della definitiva consacrazione mondiale (e forse sarebbe ora) questo “Down Below It’s Chaos” degli americani Kinski. Il quartetto di Seattle, capitanato da Chris Martin (da non confondere con l’omonimo cantante dei Coldplay) approda infatti in questi giorni al suo settimo lavoro in studio, il terzo targato Sub Pop, dopo anni di intensa…

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  • THE BRUNETTES, Structure & Cosmetics (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Esce per la sempre più eclettica Sub Pop un interessante disco a firma Brunettes. Trattasi di un duo (uomo/donna) neozelandese che ha già avuto modo di farsi conoscere in giro per il mondo aprendo i concerti dei compagni di etichetta Shins e degli Architecture In Helsinki. Il gruppo non è propriamente esordiente, infatti prima dell’approdo…

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  • IRON & WINE, The Shepherd’s Dog (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Quante volte Iron & Wine è stato accostato a Nick Drake? Tante, troppe: tutte le volte che si parla dei suoi dischi. Per noi significherebbe sminuirne l’opera, perché, tralasciando qualche somiglianza fisiologica nelle trame di chitarre (“House by the sea”), ci sembra che “The Sheperd’s Dog” abbia la forza di brillare di luce propria. Lasciamo…

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  • THE GO! TEAM, “Proof Of Youth” (Sub Pop, 2007)

    Non delude la seconda prova, tra assordanti intrecci di campionature, beat, percussioni, fiati, banjo, tastiere, chitarre, synth e quant’altro si possa avvertire nella composita strumentazione della band britannica.

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  • TINY VIPERS, Hands Across The Void (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Da sempre, le storie popolari hanno avuto qualcosa di oscuro. Pensate alle favole: quante volte abbiamo sentito dire “Non so come facciano i bambini a non spaventarsi”? Ora, gli stessi bambini che non tremavano davanti alle favole di Andersen, forse sono diventati adulti come Jesy Fortino, l’unica responsabile dei Tiny Vipers: un’adulta, sarei pronto a…

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  • HANDSOME FURS, Plague Park (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Le coppie scoppiano, ma ce ne ritroviamo sempre di più in giro che suonano insieme. Gli Handsome Furs, per esempio, un duo formato da Dan Boeckner (Wolf Parade) e dalla sua fidanzata Alerei Perry, una fiera coppia di Vancouver. Evidentemente dev’essere più divertente mettersi a strimpellare che fare le cose che fanno tutti i morosi,…

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  • JENNIFER GENTLE, The Midnight Room (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    “Se vuoi farti le seghe, usa le mani. Non i dischi.” Una massima letta in rete. Geniale. E verissima. Quante volte noi, vecchi ragazzi punk presi male con l’underground, l’indie-rock di un certo tipo e le chitarre elettriche stronze l’abbiamo detto nei confronti dei pretenziosi macchinoni di gente che voleva farti sapere a tutti i…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010