Gli Husky vengono da Melbourne e la loro dolcezza folk ha un tratto davvero distintivo che merita più di un ascolto.
[ di Giampaolo Cristofaro ] Un altro disco hip hop in casa Sub Pop. Un disco caldo, con le radici nel funky di James Brown destrutturato in escursioni esotiche e lisergiche e tra le maglie del soul contaminato di Erykah Badu.
In prossima uscita il 12 giugno 2012 c’è il secondo disco con l’etichetta di Seattle per i Jaill, band di Milwaukee.
[di Piero Merola] Ancora un capolavoro nella quarta avvolgente liturgia partorita dai Beach House in una delle tante terre di nessuno del Texas.
[ di Francesco Marchesi ] I Memoryhouse rappresentano un caso di dream pop basico, privo di urgenza rumoristica o sperimentalismo gotico. Un esempio di musica sedata in grado di far riflettere sui limiti di ciò che ascoltiamo. Un album anormale, cui si rimane legati. Da non perdere.
[ di Stefania Italiano ] Il viaggio darwiniano degli Shearwater è terminato, e “Animal Joy” per la Sub Pop è il rapporto steso a uso e consumo dei cittadini curiosi. Divulgativo.
[ di Stefano Solaro ] Primo passo falso della band di Portland, che con “American Goldwing” fa un evidente balzo indietro lungo il suo percorso di evoluzione artistica.
[ di Stefano Solaro ] Con il secondo lavoro i Male Bonding si confermano esponenti di punta dell’affollata scena noise-pop. Ma il trio londinese deve decidere cosa fare da grande.
[ di Paolo Bardelli ] Filtra un po’ di luce con questi Still Corners da Londra, giovanissima band della Sub Pop sulle orme degli Stone Roses e My Bloody Valentine.
[ di Lorenzo Centini ] La seconda prova delle DDG è un pizzico più ombrosa e meno frizzante della precedente. Un bicchiere mezzo pieno.