• DEUS, Pocket Revolution (V2 / Edel, 2005)

    Non starò qui a deliziarvi con le prosopopee tardo-romantiche sulle omeriche attese cui noi appassionati siamo stati costretti dai dEUS per ascoltare un nuovo disco di canzoni inedite. Tanto lo sapete benissimo, sono passati sei anni. Il rischio della delusione era dietro l’angolo, tanto più se si considerano tutti i pezzi persi da Tom Barman…

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  • BLOC PARTY, Silent Alarm (V2, 2005)

    Più il 2005 scava il suo tunnel mese dopo mese più sembra possibile leggere questa annata come una rincorsa continua alla ricerca di una nuova struttura pop: così come l’anno scorso fu la volta dell’esplosione del fenomeno del neo-folk su scala mondiale, così nei primi quattro mesi di quest’anno abbiamo assistito all’uscita di lavori eccellenti…

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  • STEREOPHONICS, Language. Sex. Violence. Other? (V2, 2005)

    In una storia dell’arte che va via via stratificandosi, aprendo nuove vie sotterranee e rimodernando i tracciati già esistenti per potersi comunque conservare comodamente viene abbastanza naturale immaginare nei percorsi della musica contemporanea una componente corposa di passatismo. E non che si debba sempre obbligatoriamente leggere il termine nella sua accezione negativa e spregevole: Iron…

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  • MERCURY REV, The Secret Migration (V2, 2005)

    “Ovunque ti colti, sei circondata dal suono di una canzone invernale…guardati ora, anche tu stai volando”. Quali parole potrebbero descrivere meglio la sensazione quasi fisica di nuotare nell’aria che ogni ascolto di questo “The secret migration” provoca? Jonathan Donahue canta queste parole sul pianoforte delicato di “First-time mother’s joy (flying)”, ma si potrebbero adattare perfettamente…

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  • GRANDADDY, Sumday (V2, 2003)

    Il nuovo disco dei Grandaddy rispecchia esattamente il nome della cittadina da cui provengono: Modesto. Battuta pessima, ma che non sposta la realtà dei fatti. Dodici brani e l’abituale miscela di pop-rock stralunato e di stramberie elettroniche a bassa fedeltà, che stavolta non riescono proprio a convincere. Intendiamoci, il disco in sé non è così…

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  • BLACK CROWES, Live (2CD, V2, 2002)

    I Black Crowes si sono presi una pausa di riflessione dopo dodici anni di onoratissima carriera artistica. Una pausa che però ha più il sapore di uno scioglimento definitivo visti i continui contrasti tra i Robinson brothers e l’uscita di scena del batterista Steve Gorman. Sperando di poter di nuovo parlare un domani di un…

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  • MERCURY REV, Deserter’s Songs (V2, 1998)

    Che i Mercury Rev fossero amanti del cinema si era sempre saputo. Nel corso della loro carriera, hanno sempre cercato di avvicinare la loro musica a questa loro passione. Il loro primo lavoro, risalente agli anni ’80, non a caso era stato registrato su nastro magnetico per film. Stessa sorte tocca a “Deserter’s Songs” registrato…

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  • BEN CRISTOPHERS, Spoonface (V2 Records, 2001)

    Secondo album per il cantautore di Wolverhampton, dopo l’incensato esordio di “My beautiful demon”, datato 1999. Alla produzione troviamo sempre David Kosten, grande appassionato di musica classica e di avanguardie, il quale sembra avere un ruolo sempre più importante negli arrangiamenti dei pezzi di Christophers. “Spoonface” pare accentuare quell’aspetto techno-folk intravisto nell’illustre predecessore, scarnificando la…

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  • MERCURY REV, All Is Dream (V2, 2001)

    Sono serviti tre anni ai Mercury Rev per scrivere il seguito del disco che all’improvviso ha portato la loro musica in un altro luogo. Come per un romanziere che d’incanto riesca a trovare la propria voce, così i Mercury Rev hanno scovato il senso di tutto in fondo a “Deserter’s Songs” e a quelle atmosfere…

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  • ELBOW, Asleep In The Back (V2, 2001)

    Appiccicato sull’involucro del cd, si legge un estratto di una critica apparsa sul New Musical Express: “Questi sono grandi temi di un’immaginaria colonna sonora, pronti a spezzare il cuore ovunque”. Si sa che la stampa inglese è la numero uno nel lanciare un gruppo, per poi neanche raccogliere la spazzatura formatasi per lo schianto al…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010