• JAMIE T, Panic Prevention (Virgin, 2007)

    Ecco Jamie T, il menestrello di Wimbledon, che secondo alcuni è l’erede designato di niente popò di meno che sua maestà operaia Billy Bragg (…), e che secondo altri è la definitiva risposta rockstaeady a The Streets. Non ci limiteremo a dire che tale Jamie T ha dalla sua un’intelligenza musicale enciclopedica in grado di…

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  • KELLY JONES, Only The Names Have Been Changed (Virgin, 2007)

    A un certo punto della sua vita, Kelly Jones ha fatto una scelta: dedicarsi alla musica e lasciare da parte le ambizioni da sceneggiatore. Ma in realtà il giovane gallese continuava a scrivere storie, a inventar personaggi e a rielaborare la realtà che lo circondava, condendo il tutto con accordi semplici e un’ugola d’oro. Quelle…

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  • THE STOOGES, The Weirdness (Virgin, 2007)

    La domanda che un po’ tutti evitano volutamente, perché scontata, troppo facile, oserei dire banale, è la seguente: “Che senso può avere un disco degli Stooges nel 2007?”. Domanda tanto prevedibile quanto prevedibile è la risposta: assolutamente nessuno. E dopo aver ascoltato “The Weirdness” questo “nessuno” raggiunge dimensioni gargantuesche. In realtà la risposta giusta da…

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  • AIR, Pocket Symphony (Virgin, 2007)

    Dov’eramo rimasti con gli Air? Nello scorso anno avevamo assistito alle bizze adolescenziali del progetto Darkel e all’autocelebrazione un po’ buttata via del disco di Charlotte Gainsbourg, quasi che gli Air non avessero la concentrazione sufficiente per fare uscire finalmente quel nuovo loro album che mancava dagli inizi del 2004. Più precisamente comunque il punto…

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  • SONDRE LERCHE, Phantom Punch (Virgin / EMI, 2007)

    Il segreto della crescita è sperimentare, provare cose nuove. Che queste novità siano la prima sbronza o una spolverata di chitarre elettriche, poco importa. E ne sarà passato di tempo dalla prima sbronza di Sondre Lerche. Ormai non è piu’ l’enfant prodige di “Faces Down”. E’ diventato grande. Ora per davvero, non come quando si…

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  • CASSIUS, 15 Again (Virgin, 2006)

    Cos’è “15 Again”? Un disco ricco, per niente scontato, divertente. Registrato nel giro di tre settimane a Ibiza nell’ottobre del 2005 più altre quattro di rifinitura tra dicembre 2005 e gennaio 2006 a Parigi. Portato a termine seguendo la regola tassativa di non impiegare più di otto ore per la realizzazione di un pezzo, suona…

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  • MARLENE KUNTZ, S-Low (Virgin, 2006)

    Non sono stato un grande estimatore dello “S-Low Tour” nei clubs. Un tour così doveva essere fatto solo nei teatri, e l’occasione del Teatro Masini a Faenza nel novembre scorso lo dimostrò. Quella che era una prova del tour ufficialmente iniziato poi solo a febbraio fu in realtà un’esperienza sensoriale affascinante e unica: sentire il…

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  • DARKEL, Darkel (Virgin, 2006)

    Cosa distingue il kitsch che fa venire i nervi e che cestineresti immediatamente dal kitsch ammiccante e talmente eccessivo da risultare irresistibile? Il confine è labile. Ad esempio in un film come “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrmann l’essere perennemente fuori registro e la mancanza di una bencheminima moderazione sono delle qualità immense. Poi finisce…

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  • PLACEBO, Meds (Virgin, 2006)

    I Placebo non sono mai stati dei rivoluzionari, questo no. Neanche i primi due lavori, giustamente considerati da tutti o quasi i più meritevoli della loro discografia, scuotevano le fondamenta della musica. Ma allora, cosa aspettarsi da loro? Forse una presa di posizione netta, una sterzata brusca, che scateni le discussioni di fan e non,…

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  • MASSIVE ATTACK, Collected (Limited Edition, CD + Dual Disc, Virgin, 2006)

    Sarà anche uno di quegli album pubblicati per tenere tranquilla la casa discografica, come ha dichiarato Robert “3D” Del Naja, ma un album del genere non può assolutamente essere ignorato. I Massive Attack compiono quindici anni: tanti ne sono passati dalle sensuali narcosi indie-soul di “Blue lines”, ed è tempo di festeggiare. L’inedito che serve…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010