“Human Conditions” è il disco che Richard Ashcroft avrebbe dovuto fare dopo lo splendido “Urban Hymns” con cui i Verve chiusero la propria carriera. Ha quell’inizio impetuoso, la splendida “Check the Meaning”, una ballata straripante di passione e tensione, che si riallaccia alle pagine migliori di Ashcroft, da “Bittersweet Symphony” fino a “Song for Lovers”,…
Il senso di tutta l’esperienza CCCP, mentre è ormai consolidato il Consorzio dei Suonatori Indipendenti – ovvero i C.S.I. -, sta in due frasi della canzone che apre questo live: “Live in Mosca, live in Budapest, live in Varsavia, live in Sofia, live in Praga, live in Punkow” e “un’opinione pubblica un poco meno stupida…
L’ultimo lavoro in studio dei CCCP è un testamento musicale di raro spessore. Simbolica la cover che mostra il salone di un casolare abbandonato con i vari strumenti, senza musicisti. Simbolica perché ribadisce l’importanza predominante della sostanza sulla forma, sull’apparenza, e perché mostra senza possibilità di equivoci la nuova strada intrapresa dalla band. Innanzitutto la…
Il percorso musicale dei CCCP comincia poco alla volta a deviare verso altre sonorità. Iniziale shock da acquisto: i CCCP, gruppo militante e laico parlano nel titolo di “preghiere e danze” e presentano una cover con l’iconografia della Madonna. Sicuramente quello in questione è l’album meno ispirato della storia della band emiliana, quello di più…
La fama raccolta con l’inaspettato successo di “Affinità/divergenze” – inaspettato perché non si trattava certo di un album facile da assimilare – spinge la band ad allargare i propri orizzonti e a firmare per una major. Se questo produce cambiamenti inerenti alle modalità di gestione della produzione musicale (e allontana i fan “puri e duri”…
È stato scritto che “Up” non è un brutto disco, ma che risente quasi di un eccesso di cura: troppo ‘pensato’, insomma. Posto che i ritmi di creazione sono affare personale e regno incontrastato della relatività (e della insindacabilità), ciò che invece colpisce di “Up” – così come di “Ovo” – è la persistenza, nella…
Se il primo live (“Genesis Live”) resta una bella foto dell’era Gabriel e “Seconds Out” la celebrazione del “come eravamo”, “Three Sides Live” è semplicemente la cosa migliore che i Genesis hanno realizzato negli anni ottanta. Il titolo indica le tre facciate live e una quarta che prevedeva brani in studio, out-takes del tutto evitabili…
Bryan Ferry, ovvero il damerino del rock. Così snob da tornare sulle scene con un album composto quasi per metà da cover, da Bob Dylan a Riccardo Cuor di Leone. Pretenzioso? Forse, ma è quello che ci aspetteremmo dal personaggio. Come altri suoi illustri colleghi hanno insegnato in precedenza, per realizzare un grande ritorno, è…
Ogni volta che si ascolta un disco dei Gomez la sensazione è sempre quella: “Sono bravi, si impegnano, ma potrebbero fare di più”. I cinque inglesi di Southport tornano con questo “In Our Gun”, e gli ingredienti sono sempre i soliti: una sapiente mistura di ossessioni blues, leggerezza britpop e sincopi funky. Ciò che manca…
Fin dai suoi esordi, la figlia di una baronessa austriaca ama sorprendere ed anche dare scandalo. I suoi dischi hanno sovente spiazzato per la loro etereogenità e per il loro essere diversi l’uno dall’altro, probabilmente figli di una vita piena di amori, sesso, droga e rock’n’roll. Fece scalpore, in pieni anni ’60, il suo “dedicarsi”…