• MANU CHAO, Clandestino (Virgin, 1998)

    Album d’esordio per l’ex cantante dei Mano Negra; un’uscita che in un primo momento sembra passare inosservata e che invece un silenzioso tam tam trasforma giorno dopo giorno in un fenomeno da classifiche internazionali. Forse anche la voglia del grande pubblico di musica latina ha contribuito a questa ascesa, premiando sia l’aspetto commerciale incarnato dai…

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  • BEN HARPER & THE INNOCENT CRIMINALS, Live from Mars (Virgin, 2001)

    Ben, ti fai produrre da un famoso d.j.? “No!” Ben, ci mettiamo un po’ di elettronica? “No!” Che ne dici di un campionamento qui? “No!” E di un sintetizzatore lì? “No!”. Ben Harper è come il prosciutto buono della pubblicità: schietto, genuino e non sofisticato, è il paladino di una musica viscerale, suonata con pochi…

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  • MANU CHAO, …Proxima Estacion… Esperanza (Virgin, 2001)

    Ancora suoni e parole dal mondo, a cura di uno che se ne intende. L’ex cantante dei Mano Negra, nel suo continuo peregrinare tra Sudamerica, Europa e Nordafrica, ci indica una di quelle stazioni dove vale la pena scendere, sempre. Divenuto ormai quasi un leader politico in molte realtà Centro e Sud Americane, rischiando svariate…

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  • USTMAMO’, Tutto bene (Virgin, 2001)

    Sono tornati gli Ustmamò e fa davvero piacere, perché non ci sono in giro molti gruppi che sappiano fare canzoni come le loro, dotati di una sensibilità femminile e di una grazia uniche. Dopo tre anni e un bel po’ di acqua passata sotto i ponti, lo scoglimento dei C.S.I. in primis, ritrovarseli vivi e…

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  • DUSMINGUET, Postrof (Virgin/World Music, 2001)

    Ecco un gruppo che potrebbe davvero essere la “next big thing” della musica iberica e, perché no, continentale. Questo trio (molto allargato e flessibile) de La Garriga (vicino Barcellona) ci regala un album esplosivo, pieno di musica rovente, passionale, suonata ed interpretata con gioia. Evidentemente l’ottimo momento dei gruppi e degli artisti spagnoli e catalani…

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  • ROBERT WYATT, Rock Bottom (Virgin, 1974)

    Per definire in poche parole Robert Wyatt possiamo dire che è uno degli artisti più geniali che il rock inglese abbia mai avuto. Non solo batterista e fondatore di due gruppi leggendari come i Soft Machine e i Matching Mole (loro la dolce “Oh Caroline” ripresa da Max Gazzè) ma anche compositore, sperimentatore e poeta,…

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  • LENNY KRAVITZ, Let Love Rule (Virgin, 1989)

    Provate a fantasticare un meeting dove partecipassero John Lennon, Jimi Hendrix e qualche vecchio eroe di soul psichedelico (Sly Stone, Curtis Mayfield, etc.)… Sarebbe sensazionale, non credete? Purtroppo, la realtà in questo caso non supera la fantasia, ma può tentare di avvicinarla, soprattutto con l’aiuto del talento e della passione. Al nostro Lenny non fanno…

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  • LENNY KRAVITZ, Greatest Hits (Virgin, 2000)

    Anche per l’artista americano siamo già al bilancio decennale. Dobbiamo infatti tornare all’epocale 1989 per trovare l’esordio (in grande stile) del compositore e polistrumentista di colore. E già, “Let love rule” era (è) un lavoro notevolissimo, pieno di umori, denso, ispirato. Spiace parlare usando l’imperfetto, ma purtroppo Mr. Kravitz sembra avere perso contatto con la…

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  • GURU, Jazzmatazz vol. 3 Streetsoul (Virgin, 2000)

    Una leggenda dell’hip hop che si mette a fare jazz. Che storia è questa? E non è nemmeno la prima volta. La fusion fra jazz e rap è già passata nelle mani di Guru per ben due volte. Si chiamavano anche loro “Jazzmatazz”, ma era diverso. Il primo, soprattutto. Aspettandomi un progetto di fusion tradizionale,…

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  • GOMEZ, Abandoned Shopping Trolley Hotline (Virgin, 2000)

    Pare inarrestabile la moda discografica di pubblicare periodicamente gli “avanzi” di artisti più o meno famosi; quasi sempre queste mosse apparentemente di natura squisitamente commerciale vengono premiate da un pubblico affamato, disposto a raccogliere i bocconi cascanti da tavole non sempre particolarmente imbandite. Fortunatamente questo non è il caso dei Gomez. “Abandoned Shopping Trolley Hotline”…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010