• SEEFEEL, “Seefeel” (Warp, 2011)

    [ di Tommaso Artioli ] “Seefeel”, che suggerisce una sorta di nuova definizione delle coordinate del suono IDM è, in tutto e per tutto, un album da Warp. Lo è dalla prima all’ultima nota; dal primo all’ultimo lamento elettronico.

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  • JAMIE LIDELL, Compass (Warp, 2010)

    Così a lungo e colpevolmente abbiamo taciuto di Jamie Lidell su queste pagine, che dev’essere una configurazione stellare particolarmente favorevole quella che ha fatto sì che cominciassimo a parlarne proprio in coincidenza di questo disco, ideale riassunto delle puntate precedenti. Per chi se le fosse perse, da inizio secolo ad oggi sir Lidell si è…

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  • COBBLESTONE JAZZ, The Modern Deep Left Quartet (Warp, 2010)

    La line-up, rispetto a “23 Seconds” (K7, 2007), si arricchisce con l’aggiunta di Colin De La Plante (The Mole), mentre il progetto, nel suo insieme, sembra proseguire e progredire lungo la via tracciata dall’album precedente. E’ certamente più facile da decifrare quest’ultimo lavoro, più “morbido” in alcune sue parti e maggiormente sfruttabile anche in contesti…

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  • AUTECHRE, Oversteps (Warp, 2010)

    Ha, paradossalmente, il sapore di qualcosa di nuovo; è ispirato, scorre, sembra avere senso. “Oversteps”, appena due anni dopo l’ostico e pressoché ininfluente “Quaristice”, riporta in carreggiata il progetto della coppia Both – Brown. Parte e già sembra migliore; prosegue meritandosi ancora fiducia. In tracce come “Qplay” si ritrova, con grande piacere, il sapore degli…

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  • GRIZZLY BEAR, Veckatimest (Warp, 2009)

    Veckatimest, nonostante il nome dalle tonalità vagamente nordiche, è un’isoletta di poco meno di un chilometro quadrato appartenente allo stato del Massachusetts, una microscopica goccia d’inchiostro nel vostro atlante geografico in cui apparentemente non dovrebbe né potrebbe accadere alcunché d’interessante o risolutivo. Proprio lì i newyorchesi Grizzly Bear si sono rifugiati (anzi: si sono nascosti)…

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  • SQUAREPUSHER, Just A Souvenir (Warp / Self , 2008)

    Tom Jenkinson è oggi un veterano della pattuglia Warp. Dal visionario “Feed Me Weird Things”, partorito nel 1996 per la Rephlex, si è trovato imbrigliato nel proprio paradigma, inanellando, in preda alla smania della sperimentazione, un’uscita dietro l’altra. Prova dopo prova, quello legato alla sua figura, si è trasformato in un culto dogmatico, costantemente in…

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  • PIVOT, O Soundtrack My Heart (Warp / Self , 2008)

    “O Soundtrack My Heart” è una delle cose più belle del 2008. Gli australiani Richard Pike, Laurence Pike e Dave Miller, appena entrati nelle stanze della Warp, riescono a fare centro con un turbine dove si fondono post rock e ambient, colonne sonore ed elettronica. La sintesi dell’album si trova nella capacità di trasmettere suggestioni…

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  • NIGHTMARES ON WAX, Thought So… (Warp / Self, 2008)

    C’era una volta il downtempo. Ed è ancora fra noi, a quanto pare, nonostante sia legittimo sollevare qualche perplessità circa il suo effettivo stato di salute nell’anno duezerozerootto. Assai difficile, in fin dei conti, non essere scettici di fronte all’ultima release di un qualsiasi protagonista della cara vecchia scena della musica in bassa battuta. Non…

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  • GRAVENHURST, The Western Lands (Warp, 2007)

    E intanto Nick Talbot non sbaglia un disco. Potrebbe essere questo un buon modo di introdurre l’ultimo parto discografico della compagine (in realtà poco più di un duo) guidata dall’irrequieto compositore britannico, che giunge a due anni di distanza dal celebrato “Fires In Distant Buildings”, disco della cosiddetta “svolta elettrica” e, secondo il parere molto…

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  • MAXIMO PARK, Our Earthly Pleasures (Warp, 2007)

    E alla fine sono tornati anche loro, i Maximo Park, ovvero il gruppo più amato e coccolato dalla critica tra i tanti venuti alla ribalta durante la British Invasion di un paio di anni fa (era il 2005 e con tutta probabilità quell’estate resterà indimenticabile quanto drammaticamente irripetibile per i cultori di indie rock britannico).…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010