• La Top 7 della settimana (#47, 2021)

    Il grande ritorno degli Yuppie Flu.

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  • YUPPIE FLU, Fragile Forest (Homesleep, 2008)

    A poco è servita la coraggiosa scelta di una band non certamente da disco di platino, la prima in Italia, di lanciare alla Radiohead il nuovo disco con un download a offerta libera sul proprio sito, perché di loro non si parla mai. E quando se ne parla si continua a identificarli come la promessa…

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  • YUPPIE FLU, Toast Masters (Homesleep / Audioglobe, 2005)

    “Toast Masters” è il disco che da dieci anni ci si aspetta dagli Yuppie Flu. Non necessariamente il loro migliore, perché soprattutto “Days Before the Day” era davvero un piccolo gioiello, ma di certo non il loro lavoro più indie rock. “Toast Masters” non è nient’altro che questo, diretto e senza fronzoli, pieno di voglia…

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  • Intervista agli Yuppie Flu

    Intervista di M & R, Daniele Paletta e Luca Vecchi Alla vigilia dell’atteso concerto al Calamita di Cavriago (RE) sabato 14 febbraio, Matteo, voce e chitarra degli Yuppie Flu, racconta l’evoluzione che ha portato la band anconetana ad essere una delle realtà più importanti dell’indie pop italiano ed europeo. Ad un anno dall’uscita di “Days before the day”, eletto disco dell’anno al Meeting delle…

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  • SDSM Festival (Guaria Sanframondi – Benevento) (24-27 luglio 2003)

    “Ma cosa c’è stasera a Guardia Sanframondi?”. Il signore con prole che esce dalla pizzeria sulla via che da Napoli porta al paese del Sixdaysonicmadness (o Six day sonic madness) probabilmente non conosce i Three Second Kiss, ma ha capito che qualcosa sul cucuzzolo della collina sta per succedere e ci indica la strada. Anche…

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  • YUPPIE FLU, Days Before The Day (Homesleep, 2003)

    Non c’è da stupirsi che “Days Before The Day” sia un disco così riuscito. Gli Yuppie Flu sono da tempo uno dei migliori gruppi indie italiani e che stessero vivendo un momento di grazia lo si era già intuito dalla bellissima versione di “Give It a Day” che avevano inciso per il tributo ai Pavement.…

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  • YUPPIE FLU, The Boat EP (Homesleep, 2000)

    E’ già uscito da alcuni mesi questo ottimo lavoro dei nostrani Yuppie Flu… e sì!… sono proprio italiani coloro che, a mio avviso, potrebbero soddisfare i nostalgici di un tipo di musica alla quale Pavement (ormai irreversibilmente sciolti), Grandaddy e dEUS avevano abituato. C’è una grande originalità di fondo in questo mini-album che spinge ad…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010