• Busta Rhymes, Alcatraz, Milano, 1 maggio 2008

    Prendete il diavolo della Tasmania, trapiantatelo nel corpo di un ragazzo nero di Eastflatboosh (Brooklyn, New York), dategli un bel po’ di talento, pensateci su, aggiungete ancora talento finchè la quantità non diventa debordante e francamente eccessiva, appoggiategli sotto al culo le basi dei producer più in voga della Grande Mela, lasciate che trascorrano diciassette…

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  • Billionaires, i nuovi Supertramp indie

    Ma quanto è frizzante “Eighties Movie”?

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  • MASSIMO ZAMBONI, Rosebud, Reggio Emilia, 25 marzo 2008

    L’inerme è colui che non ha armi. L’indifeso. Che l’inerme sia imbattibile lo proclamo sottovoce, per un debito verso le sofferenze. Per rispetto a tutti quei silenzi che non potranno dirsi mai. Massimo Zamboni le ripete, queste parole, all’inizio dello spettacolo, per far sì che impregnino la visione degli spettatori e che risuonino nella testa…

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  • R.E.M., “Accelerate” (Warner Bros, 2008)

    La stessa voglia di fare, la stessa voglia di divertirsi.

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  • Baustelle, Estragon (Bologna) (8 marzo 2008)

    Sono passati due anni e mezzo dalla sera in cui i Baustelle diedero il via al tour de “La Malavita”, in uno stipatissimo Calamita, a Cavriago, e quelle erano già le ultime prove da almost famous sui palchi familiari a loro e ai fedelissimi della prima ora. Oggi se suonassero in luoghi simili ci vorrebbero gli sbirri…

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  • Intervista agli M? (Mquestionmark)

    intervista di Emanuele Sferruzza Moszkowicz  Due bassi (leggendo scoprirete il perché) e una batteria. Due uomini e una fanciulla. Ma non ce n’è molta di dolcezza nel mondo degli M?. L’educazione è quella in vigore a casa Fugazi. Sberle piuttosto che carezze, in un indie rock aspro e potente che però si concede al fotoromanzo.Gli…

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  • MARLENE KUNTZ, Teatro delle Celebrazioni, Bologna, 7 marzo 2008

    “La signora Marlene va a teatro”, si legge qua e là sul web. E’ la sintesi della svolta marlenica, di questo piccolo salto nel buio rappresentato dalla voluta trasformazione di rock band da terra battuta in gruppo capace di incantare sul sintetico di una platea, usando un linguaggio tennistico. Scommessa vinta, il passaggio è riuscito,…

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  • Chapter Zero, Que Me Meo (Argelato – BO) (17 gennaio 2008)

    Debuttano dal vivo i Chapter Zero, sinora confinati alla dimensione di studio. Con due album all’attivo, “Sad Memories” (2005) e “Beyond The Door” (2007), la band di Marco Govoni (bassista con il vizio del polistrumentismo) e Marco Oppi (voce) sceglie di essere qualcosa di più di un bel progetto. Nata nel 2004 come trio (con…

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  • THE CURE, PalaSharp, Milano, 2 marzo 2008

    Vedere i Cure adesso è come aprire il diario di 2a media. E proprio ora che l’ho detto sono andato davvero a tirarli fuori, quei diari, e nel retrocopertina di quello di 5a superiore c’ho trovato proprio due cartoline di Robert Smith. Aprire l’album dei ricordi, dunque. E a volte questo è un qualcosa che…

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  • I Cure in Italia e nuovo album a maggio

    Questa è una non-news. Le due date dei Cure in Italia infatti sono sold out (Roma 29 febbraio, Milano 2 marzo) per cui forse fareste anche volentieri a meno che qualcuno vi ricordasse che non siete riusciti a trovare i biglietti. Oppure, se li stringete forte in mano, potreste invece iniziare a pregustarvi insieme a…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010