• RADIOHEAD, “In Rainbows” -CD2- (2007)

    Ci sono cose che non si dicono con le parole. Bastano sguardi, titubanze, ammiccamenti. Alle volte le persone comunicano di più in questa maniera, soprattutto quando i momenti sono topici. E’ l’importanza del non detto, del non sbattuto in faccia, che ci invita a valutare le cose importanti anche da quello che aleggia sopra, che…

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  • Cristina Donà, Estragon, Bologna, 15 dicembre 2007

    Forse oggi la chiave di lettura dell’arte di Cristina Donà sta in “Non sempre rispondo”, la divertita musette contenuta nell’ultimo “La quinta stagione” e proposta nella prima metà del set bolognese: da un lato gli spigoli artistici e personali, quelli che nutrono l’anedottica classica delle rockeuses, vengono affrontati con ironia e distacco; dall’altro è la voglia di divertire e di…

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  • Paolo Bardelli 2007

    ALBUM 1. THE GOOD, THE BAD & THE QUEEN, “The Good, The Bad & The Queen” Un perfetto gioiello fuori dal tempo, dalle mode, da tutto ciò che è trendy. Si trascina mesto come una messa funebre, dimesso come un disoccupato e allo stesso tempo maestoso come una catastrofe naturale. 2. RADIOHEAD “In Rainbows” Un…

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  • Kalporz Awards 2007

    Chi vince il 2007? Ovviamente i Radiohead.

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  • Rufus Wainwright barbarico

    Abbiamo scovato il secondo film meno natalizio, dopo “Irina Palm”: “L’Età Barbarica”, di Denys Arcand. La traduzione italiana (titolo originale: “L’Âge des ténèbres”) è – come spesso accade – scandalosa, fatta apposta per farci capire di primo acchito che trattasi dello stesso regista de “Le Invasioni Barbariche”. Secondo me sono loro dei traduttori “barbarici”. Come…

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  • Gli Swayzak fanno la doppia

    Ultimi botti musicali prima del Capodanno. Due date nell’italico stivale per i londinesi Swayzak: venerdì 28 dicembre al Vox di Nonantola (MO) e il 29 dicembre al Thermos Club di Ancona, occasione per sentirsi dal vivo il loro ultimo album “Some Other Country” (K7!, 2007). Come accade per altre produzioni elettroniche europee, ci viene in…

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  • Rock en Seine 2007 (Parigi) (24-26 agosto 2007)

    A Parigi il cattivo tempo non solo è comune, ma dovrebbe pure donare al già romantico paesaggio una ulteriore aura di romanticismo, come suggerisce la tipa che occhieggia felice da sotto l’ombrello sulla copertina della Lonely: ma la pioggia persistente e il cielo tardo autunnale che mi accolgono all’aeroporto di Orly mi gettano nello sconforto…

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  • THE NATIONAL, “Boxer” (Beggars Banquet, 2007)

    Un album cupo eppure pacificante, straordinariamente intenso ma leggero come il fumo di una sigaretta alla fine di un pezzo di vita vissuta.

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  • Intervista agli Art Brut

    Il pop è un’arte che vive rimasticandosi; una complessa rete di citazioni e riferimenti, travestiti sotto abiti spogli e ruvidi. Solo così un’arte in apparenza povera riesce a sopravvivere: rendendosi appetibile alla massa proprio mentre strizza l’occhio ai suoi adepti più devoti. Eddie Argos, il leader degli Art Brut, sa benissimo tutto questo: la sua…

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  • A Capodanno? Soulwax, ubiqui a Londra e a Glasgow

    Ormai se lo stanno chiedendo tutti. Che cosa si fa a Capodanno? A Predazzo a sciare oppure in Messico per un last minute finanziato da una Finanziaria Non-Vogliamo-Nemmeno-Sapere-Chi-Sei modico tasso 21%? Naturalmente nell’incertezza si rimane a casa coi petardini da lanciare sul balcone. Però io un’idea ce l’avrei: sfogarsi con un concerto/djset dei Soulwax/2Many Dj’s.…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010