• Intervista ai Midwest

    I Midwest stanno per portare in tour il nuovo album (saranno a Live in Kalporz! il 12 novembre), quel “Whatever we bring we sing” che ha mostrato una band più matura e consapevole dei propri mezzi. Rispetto al già apprezzato esordio, “WWBWS” è un disco più solare, con arrangiamenti più ricchi, dove ti ritrovi anche i fiati. Un album di melodie pop dove si sente…

    Read More

  • Baustelle, Calamita di Cavriago (RE) (22 ottobre 2005)

    Dopo tre anni di “Live in Kalporz!”, finalmente anche noi abbiamo avuto la soddisfazione di appendere fuori dalla porta del “Calamita” il cartello “Sold out”. Ed era vero: nel locale non sarebbe entrato nemmeno uno spillo, tanta era la gente arrivata per non perdersi la data zero del nuovo tour dei Baustelle. C’è un affetto clamoroso…

    Read More

  • Intervista ai Baustelle

    “Come vi trovate con la Warner, vi danno abbastanza libertà?”. Non è stato facile trattenersi dal fare questa domanda a Francesco Bianconi, timido frontman dei Baustelle che pubblicano in questi giorni un terzo disco (“La Malavita”) disperato e bellissimo. “Dieci ritratti di ‘male di vivere’” dove non si sono persi leggerezza e romanticismo. Indipendenti coerenti che ce l’hanno fatta. Almeno loro.…

    Read More

  • Intervista a Stephen Malkmus

    Di M & R e Daniele Paletta Confesso un po’ di emozione. Sì, perché trovare all’altro capo del telefono un’icona vivente dell’indie rock degli ultimi quindici anni non è cosa da tutti i giorni. Lo hanno sempre dipinto come un gentiluomo, pacato e sottilmente ironico: ed è proprio così che lo trovo anche io, nonostante…

    Read More

  • Intervista ai Soulwax

    Camminiamo in lungo e in largo dietro ai camerini di Arezzo Wave. Le interviste papabili sono con Soulwax e Kills, ma i Kills fanno i fighi e rimangono in albergo. Meglio, se sono simpatici dal vero tanto quanto sul palco sarebbe stato meno irritante intervistare Tremonti. Ci appropinquiamo dunque nello spogliatoio (letteralmente, siamo allo stadio) dei Soulwax…

    Read More

  • Intervista ai Sons And Daughters

    intervista di Daniele Paletta e Hamilton Santià  Incontro Adele e David, metà dei Sons And Daughters, a Urbino, poco prima della loro esibizione sul palco del festival Frequenze Disturbate. Lei è di un pallore spettrale ma è sorridente, e inguainata in un seducente vestito rosso; lui ha l’aria di una vera e propria mosca da bar scozzese, qualcuno…

    Read More

  • Ferrara Buskers Festival 2005, 27 agosto 2005

    Giunto alla sua diciottesima edizione, il Buskers Festival non cambia formula: 20 gli artisti invitati dall’organizzazione, 227 quelli accreditati. E in occasione della sua maggiore età la manifestazione ferrarese si è regalata un pezzo di Brasile, paese ospite di quest’anno. Con l’appoggio del grande Gilberto Gil, attuale ministro della Cultura del suo paese, numerosi artisti…

    Read More

  • Bonnie Prince Billy + Howe Gelb, Piazza della Molinella (Faenza) (6 agosto 2005)

    di Daria Pomponio Ispirandosi alla mitica avventura on the road di William Least Heat-Moon, o forse, più direttamente, alle celeberrime vie secondarie tracciate in blu sulle vecchie mappe stradali degli U.S.A., gli organizzatori del festival romagnolo Strade blu. Percorsi nel folk contemporaneo (www.stradeblu.org) hanno dato vita ad una strepitosa seconda edizione. Davvero incredibile la varietà del palinsesto…

    Read More

  • XI Festival Internacional de Benicàssim (Valencia) (5-7 agosto 2005)

    Difficile scrivere in maniera sensata e totalmente critica di un festival che si conferma tra i migliori nel suo genere, con un carnet di artisti da fare invidia al più navigato frequentatore di concerti e che offre – oltre alla musica – un’enorme possibilità di aggregazione culturale della gens europea che, nei primi dieci giorni…

    Read More

  • Devendra Banhart (+Entrance), Villa Ada (Roma), 18 luglio 2005

    Cos’è la libertà?A volte mi ritrovo a pormi domande esistenziali (e dunque idiote nel senso etimologico del termine, derivato da idiòs, privato, estraneo agli affari dello Stato), dettate principalmente dall’umoralità, dalle amicizie e dai luoghi che frequento, dalla meteorologia e dall’afflusso di sangue al cervello. Solitamente questi quesiti mi abbandonano con la stessa velocità con…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010